Gurdjieff , grazie alla conoscenza di composizioni sacre e di melodie tradizionali, acquisita durante i suoi viaggi in Asia, concorse a comporre, negli anni Venti del secolo scorso, brani musicali volti a favorire l’evoluzione interiore dell’uomo.
Gurdjieff, in virtù della sua
straordinaria memoria, cantava, talvolta fischiettava, i motivi delle melodie ascoltate nel corso della sua ricerca e De Hartmann ne traeva spunto per l’elaborazione di brani
musicali che conservassero e rivelassero il patrimonio di conoscenza non
verbale nascosto nelle composizioni di una tradizione musicale remota.
Ricorda De Hartmann: “ …mentre
ascoltavo mi toccava scarabbocchiare in modo febbrile i complessi movimenti
della melodia. Lui non ripeteva che due note, ma qual era il ritmo? Come
segnare gli accenti? Spesso non era possibile un ricorso ad una tecnica
occidentale…il torrente melodico non poteva essere costretto entro le battute.
Quanto all’armonia, quella capace di sostenere la tonalità orientale della
melodia, veniva messa a punto solo gradualmente.”( fonte )
Qui due dei numerosi brani composti da De Hartmann con la
collaborazione di Gurdjieff.
Gurdiieff è stato un grande illuminato, a volte anche un po' discusso per i suoi metodi, ma senza dubbio un grande da tanti punti di vista. Negli anni ho letto alcuni suoi libri e i libri del suo allievo Ouspensky. Il suo libro Incontri con uomini straordinari è da leggere con calma e anche anni dopo averlo comprato ci trovi sempre qualcosa di nuovo.
RispondiEliminaUn salutone
Un caro amico mi ha regalato il disco, ma è il mio primo approccio a Gurdjieff. So della sua esistenza avventurosa e della sua filosofia di vita solo attraverso le notizie reperite in rete. Leggerò sicuramente Incontri con uomini straordinari che comprai diversi anni fa e che riposa in libreria.
RispondiEliminaGrazie e cari saluti