venerdì 24 maggio 2019

Patate infinite


Patate. Patate dappertutto: ho l'orto invaso dalle patate, con piante robuste e rigogliose. Sono dappertutto: in mezzo al prezzemolo, in mezzo agli spinaci e alle coste, di fianco ai piselli, tra i cornetti (cioè quelli che i non lombardi chiamano fagiolini) e anche nelle zone libere che avevo destinato a zucche e zucchine, ora invase da rigogliose piante di patata. Insomma, sembra che io abbia seminato il minestrone - mi manca solo il sedano, che non è venuto, e le carote, che non sono facili da ottenere e serve un giardiniere bravo, mica uno come me.
 

La spiegazione è semplice: non ho seminato le patate, ma da sempre qui in casa mia le bucce e gli scarti vegetali vanno a finire sottoterra, a far da concime e a far felici i lombrichi (che Dio sa quanto ne hanno bisogno, di esser felici: sono bestie simpatiche, non danno alcun fastidio e poi sono utilissimi). Gli altri scarti non germogliano, o magari lo fanno lentamente e nel frattempo vengono scambiati per erbacce da estirpare; le piante di patata invece crescono velocissime e l'acqua di questi giorni sembrava fatta apposta per annaffiarle, con le pause giuste e senza catastrofi, almeno qui da me. Di conseguenza, eccomi invaso dalle patate, come in una piccola giungla a misura di micetto. Le patate, poi, sotto si formano davvero: non è detto che a piante così rigogliose corrisponda una grossa patata (anzi, il più delle volte è vero il contrario) ma devo dire che mangiare le mie patate è diventata una simpatica consuetudine, anche con raccolti fuori stagione come quest'anno a marzo (un chiletto, mica tanto di più, non è che vada in giro a venderle). L'unico problema è che, essendo dappertutto, non si sa mai bene dove si nasconda una patata e con la vanga si finisce sempre per romperne qualcuna: magari proprio le più belle...
 

Un altro problema (ma piccolo) è che qui facciamo la raccolta differenziata da vent'anni, anno più anno meno; e il Comune fa uno sconto se tieni la compostiera. Io non ho la compostiera: l'orto è piccolo, la compostiera è ingombrante, faccio prima a seppellire le bucce sotto terra. Si ottiene lo stesso risultato, ma lo sconto del Comune in questi casi non è previsto: se hai la compostiera è lì e la si vede, ma come fai a dimostrare che davvero seppellisci gli scarti di verdura? Ebbene, io posso; e se venisse qualcuno dal Comune in questi giorni ne avrebbe prova abbondante ma so che non servirebbe, se nel regolamento c'è scritto "compostiera" io devo avere la compostiera se voglio lo sconto. Dato che lo sconto è poca cosa, rinuncio volentieri a quel pezzo di plastica ingombrante e continuo a seppellire le bucce, però qualche patata in meno non guasterebbe, perciò comincio a starci attento.
Del resto, come diceva Marcello Marchesi, "meglio le patate che l'epatite". Come dargli torto?


(nelle foto, piselli e patate, prezzemolo e patate, e un fiore di patata: la mano è mia, la sinistra perché con la destra scattavo la foto) (o viceversa? aspetta che controllo...)

8 commenti:

  1. Orto patatoso ;-) oops cosa ho detto ?? Condivido l'avversione per la compostiera e l'affetto per i lombrichi. C'era bisogno di dirlo?👋🏼👋🏼👋🏼👋🏼

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    1. non so se è più patatoso o patatico...
      :-)
      ci sono anche i fiorellini che qui chiamano "occhi della Madonna", graziosissimi e autoriproducentisi (amano particolarmente la compagnia del prezzemolo). I miei vicini usano il diserbante, mettono la plastica, a me piace vedere un po' di vita intorno a quello che semino...

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  2. Beh, certo avrai da zappare per tirarle fuori dalla terra, ma poi ne mangerai fritte, al forno e via così. In Val di Vara nel levante ligure ne hanno di tante qualità e anche lì basta piantare le bucce e crrsscono a quintali
    Un salutone

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    1. di sicuro, le patate che compero non sono irradiate :-)
      le irradiano per non farle germogliare, pare che sia un trattamento innocuo, qualcosa come una radiografia (sulle patate, non su di noi)

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  3. Eh! Eh! Eh! Radiografia sulle patate...non lo sapevo. Non si finesce mai di imparare

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    1. sì, molti alimenti vengono irradiati, per evitare che marciscano o che germoglino. Dovrebbe essere segnalato, ma io non ho mai visto questa segnalazione sulle etichette... Chi lo fa spiega, appunto, che la quantità di radiazioni è minima, appunto come una radiografia.

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  4. Ma che bella cosa! Mi piace perché nasce da una serie di incontri casuali fra elementi che lo rendono possibile. Devo provarci anch'io. Presto andrò ad abitare in una casa con un bel giardino. :)

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    1. lo fanno un po' tutti :-)
      per esempio, a fine agosto mi nascono piantine di melone che però, ahimè, avranno vita breve. E poi, ancora più triste, quello che si compera oggi è quasi sempre roba che non dà frutto. Le multinazionali del seme hanno selezionato non solo frumento e granturco, ma anche zucche, pomodori, eccetera, che se li semini non danno frutto. Perciò, se hai intenzione di fare un orto come si è sempre fatto, dovrai cercare qualcuno che si è tenuto da conto le vecchie semenze...

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