domenica 28 aprile 2019

Ecco la primavera

(april 1926)

"Ecco la primavera": lo diciamo da un mese ma la primavera sembra non arrivare, e ormai è più che probabile che si passi direttamente all'estate, magari da un giorno con l'altro, per poi lamentarsi del caldo. Così, mentre piove e fa anche un po' freddo (la mattina, se vi alzate presto, è meglio coprirsi), riascolto uno dei brani musicali più famosi, attribuito a Francesco Landini: "Ecco la primavera".
Francesco Landini, o Landino secondo alcune fonti (si sa che nei secoli antichi i cognomi erano sempre un po' aleatori, e lo era anche la lingua italiana appena nata) nasce a Fiesole intorno al 1335; cieco dalla nascita, divenne un famoso organista e compositore e viaggiò a Verona e a Venezia, sempre come organista ammiratissimo. Landini muore a Firenze nel 1397, e ci ha lasciato molta musica di ogni tipo, dalle canzoni più semplici (come questa) alla polifonia più complessa.


Il testo è questo:
Ecco la primavera / che il cor fa rallegrare; / tempo è d'innamorare / e star con lieta cera. / Noi vediam l'aria e il tempo / che pur chiama allegrezza; / in questo vago tempo / ogni cosa ha vaghezza./ L'erbe con gran freschezza / e fior coprono i prati / e gli alberi adornati / sono in simil maniera. / Ecco la primavera...
Ho scelto l'esecuzione dell'Ensemble Micrologus di Assisi perché mi riporta a una bella serata (uno dei concerti più belli a cui abbia mai assistito), ma in rete troverete tante esecuzioni di "Ecco la primavera" e delle musiche di Landini. Buon ascolto, a partire da qui


6 commenti:

  1. Ma dai? Cieco dalla nascita? Non lo conoscevo (complimenti per averlo trovato). Qui in Liguria finalmente un po' di sole e di clima primaverile dopo due o tre giorni di pioggia a dirotto e freddo. Tuttavia è vero che ormai passiamo dai cappotti alle magliette con le maniche corte da un giorno all'altro (quello del clima del nostro pianeta è un problema serio, altro che...)
    Un saltuone e alla prossima

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    1. ho frequentato molto (come ascoltatore) questo repertorio, anche grazie a ensemble musicali come Micrologus. Qui siamo ai confini della musica che possiamo conoscere, prima del Duecento non ci è arrivato quasi niente se non per tradizione orale... Chissà cosa suonavano e cantavano gli antichi Greci, i Romani, gli Egizi e i Sumeri. Di certo non si annoiavano: se ci si annoia la colpa può essere dell'esecutore, ma spesso è solo colpa di ascoltatori pigri.
      Qui c'è il sole e tira vento... non si sta male, un filo di vento in meno e sarebbe il mio tempo ideale.

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  2. Stupendo, direi pasoliniano. Per me abituato a sentire un sacco di musica giovane, ritornare indietro a volte è un andare avanti. Pranzerò megli ora :)

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    1. è un bel repertorio, le esecuzioni sono sempre un po' aleatorie perché la notazione musicale del Trecento non era quella a cui siamo abituati, spesso c'è solo la linea melodica. Se vuoi passare al Cinquecento, Adrian Willaert ha lasciato molte belle canzoni veneziane e napoletane (fiammingo di nascita, ma veneziano e italiano di fatto)

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  3. p.s.
    Il post sui film preferiti lo rimetterò a maggio, è partito per errore, mi scuso per il taglio.

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