lunedì 11 febbraio 2019

Lelapo

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Il cane dipinto da Piero di Cosimo ha un nome. Si tratta di Lelapo, famoso per la sua velocità: non dava scampo alcuno alle sue prede. Qui appare immobile, come Procri, la donna al centro del dipinto, uccisa dal marito Cefalo, forse nel quadro rappresentato in forma di satiro. Lelapo fu dato in dono a Procri da Minosse insieme a un giavellotto altrettanto formidabile: non mancava un colpo. La donna sarà ferita mortalmente proprio da quest’arma: gelosa del marito, Locri era nascosta tra i cespugli per spiarlo; Cefalo, sentendo un fruscio e credendosi osservato da un animale in agguato, lanciò il giavellotto e ferì mortalmente la moglie. Sembra che nella morte di Procri e nel dolore di Cefalo trovasse soddisfazione Artemide a cui cane e lancia erano originariamente appartenuti.

Trovo che questo dipinto parli di molte cose, dell'arte soprattutto, e di come riesca ad assorbire in sé, in modo lirico, qualsiasi cosa, anche la morte.


La storia di Procri e Cefalo appare nelle Metamorfosi di Ovidio ( qui ).
Qui una lettura dell'opera di Grazia ( dal blog "senzadedica" )

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