mercoledì 20 dicembre 2017

Un topo che si chiama Gerald


Il topo che si chiama Gerald arriva verso la fine della canzone: "sta diventando un po' vecchio ma è un buon topo", dice di lui Syd Barrett. Prima, prima di Gerald, ci sono tante cose, ed è come ascoltare la voce di Lewis Carroll o di Edward Lear; il nonsense e le nursery rhymes sono ben radicate nella poesia inglese e anche Syd Barrett era cresciuto in quel clima culturale. I ricordi di un bambino, ripensati da grande; oggetti e animali, i giocattoli e gli oggetti degli adulti, e una bambina con cui condividerli.

(Syd Barrett e Lindsay Korner, 1967)
I versi sono intraducibili, come sempre nelle filastrocche e nei nonsense; si comincia da una bicicletta (ho una bici, puoi farci un giro se ti piace: ha un cestino, un campanello che suona, te la darei volentieri ma l'ho presa in pegno) si continua con un mantello (cloak) che in inglese fa rima con scherzo (joke), e qui arriva Gerald: un topo (mouse) che non ha una casa (house) e che sta diventando un po' vecchio ma è pur sempre un buon topo. E gli omini di pan di zenzero (gingerbread men), che sono tanti, che sono dappertutto, uno qui, uno là, prendine un paio se li vuoi, sono lì sul piatto. Tutto questo ha un piccolo ritornello, "you're the kind of girl that fits in with my world", tu sei la ragazza che si adatta bene al mio mondo. L'elenco degli oggetti (topo compreso: che sia un pupazzo anche lui?) termina con una stanza piena di oggetti musicali, ognuno con il suo suono, molti sono a orologeria: se vuoi, andiamo di là e li facciamo funzionare. (Lo ammetto, a Syd Barrett sono sempre molto affezionato e i Pink Floyd senza di lui non è che mi interessino più di quel tanto).










Bike

I've got a bike, you can ride it if you like.
It's got a basket, a bell that rings
And things to make it look good.
I'd give it to you if I could, but I borrowed it.
You're the kind of girl that fits in with my world.
I'll give you anything, everything if you want things.
I've got a cloak it's a bit of a joke.
There's a tear up the front. It's red and black.
I've had it for months.
If you think it could look good, then I guess it should.
You're the kind of girl that fits in with my world.
I'll give you anything, everything if you want things.
I know a mouse, and he hasn't got a house.
I don't know why I call him Gerald.
He's getting rather old, but he's a good mouse.
You're the kind of girl that fits in with my world.
I'll give you anything, everything if you want things.
I've got a clan of gingerbread men.
Here a man, there a man, lots of gingerbread men.
Take a couple if you wish. They're on the dish.
You're the kind of girl that fits in with my world.
I'll give you anything, everything if you want things.
I know a room full of musical tunes.
Some rhyme, some ching, most of them are clockwork.
Let's go into the other room and make them work.


          disegno di Wenckenbach, 1894









2 commenti:

  1. Un giorno siamo partiti per un concerto e a metà strada qualcuno ha chiesto di lui, siamo rimasti in silenzio e abbiamo continuato ad andare. C'eravamo dimenticati di passarlo a prendere.

    Dopo ho continuato a seguirlo ma non era facile, ho comprato Opel e nient'altro, non era male ma c'era confusione e forse è proprio questa che voleva trasmettere.
    Per quel che riguarda i Pink Floyd li ho sempre seguiti con molto interesse con la consapevolezza che non sia bastata
    Wish you were here per sanare la ferita inferta al padre.

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  2. sì, una storia triste, poi ha inciso ancora belle cose con l'aiuto di Gilmour (mi piace moltissimo il suo Lean out the window, golden hair, che è su testo di Joyce) ma quando arrivano queste malattie è davvero una cosa che fa star male.
    Qui era allegro, infantile, divertente. Sono molto affezionato a Bike, sembra davvero di tornare bambini.

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