La scena si svolge in un bosco, ai
giorni nostri. All’a1zarsi del sipario si vedono il fungo e il
fiorellino, che è nato proprio accanto alla radice del fungo.
IL FIORELLINO (al fungo): Che bella
cosa esser nato vicino a te. Così tu mi ripari dalla pioggia. Ma
dimmi, sei un vero ombrello o fungi semplicemente da ombrello?
FUNGO: Fungo.
(Sipario)
Adoro Campanile, mi ha insegnato molte cose e in particolare questa: non ami veramente una cosa se non sai riderci su :)
RispondiEliminala mia preferita (so che non sono l'unico) è Amleto in trattoria. Che è bella anche perché per capirla bisogna aver letto Shakespeare - penso che sia questo il segreto di Achille Campanile, dietro queste cosettine qui c'è un grande lettore, prima ancora che un grande scrittore.
RispondiEliminaE già, la leggerezza del genio
RispondiEliminaalle volte dispiace di non poter tornare indietro e leggerlo per la prima volta :-)
RispondiEliminama è sempre bello ogni volta, anche perché Campanile scriveva in un italiano molto bello, limpido, quasi come quello di Calvino e di Primo Levi
E' la lingua che piace a me
RispondiEliminache arriva diretta e limpida.
a me piace molto anche Gadda, che stilisticamente è forse l'esatto opposto di Campanile; però poi, al fondo, hanno un umorismo e un modo di guardare la vita molto simile. Sto pensando alla guardia giurata (metronotte) di La cognizione del dolore, o al carabiniere in moto del Pasticciaccio... si ride, e tanto, ma sempre con affetto e rispetto.
RispondiEliminaA volte dimentico quanto fosse geniale la fulminante scrittura di Campanile. Felice quindi di rileggerlo qui.
RispondiEliminami accompagna da tanto di quel tempo che ho finito per considerarlo un po' mio parente :-)
RispondiEliminanon dico parente stretto, ma magari un bisavolo, un trisavolo, o forse un arcavolo, chissà :-)