"... L'importante è che due più due fa quattro, il resto sono tutte sciocchezze"
"Anche la natura è una sciocchezza?" fece Arkàdij, guardando pensieroso in lontananza i campi variopinti, illuminati soavemente e dolcemente dal sole ormai basso.
" Anche la natura è una sciocchezza nel senso in cui la intendi tu. La natura non è un tempio, ma un'officina in cui l'uomo è un operaio."
In quello stesso istante dalla casa volarono fino a loro le lente note di un violoncello. Qualcuno stava suonando con sentimento, anche se con mano inesperta, L'attesa di Schubert e nell'aria si diffondeva una dolce melodia.
" Cos'è?" fece stupito Bazarov.
"E' mio padre."
"Tuo padre suona il violoncello ?"
" Si."
dipinto di C. Lorraine |
Turgenev, Padri e figli
La sonata D960 ( "L'attesa" è il secondo movlmento- andante sostenuto- )
Il secondo movimento ( video )
Il secondo movimento ( video ) nella versione per violoncello
La natura come officina in cui l'uomo è operaio è una dichiarazione bella ma terribile allo stesso tempo. Se penso a tutte le devastazioni che a questa natura stiamo facendo, mi vien amaramente da concludere che siamo dei cattivi operai.
RispondiEliminaE' la dichiarazione di un nichilista, o almeno, così viene considerato Bazarov, la figura centrale del romanzo di Turgenev. Io sono più propensa a dar ragione ad Arkadij; la visione utilitaristica ha dei limiti evidenti e ciò che sta succedendo, come sottolinei tu, ne è la dimostrazione evidente.
RispondiEliminaCiao, gemellina! Buona giornata!:-)
Bella l'idea di inserire nel post l'ascolto del pezzo citato nel brano... Turgenev è già da tempo nella mia libreria, pronto da leggere: ho solo l'imbarazzo della scelta tra Padri e figli e Memorie di un cacciatore ;-)
RispondiEliminaNel mio vecchio blog,( qui ), inserivo post come questo sotto l'etichetta "Carta da musica":-)
RispondiEliminaPadri e figli è stata una bella lettura di qualche anno fa. Dovrebbe piacerti se ho capito qualcosa di te. Non conosco invece Memorie di un cacciatore.
:-)