Tu, sanguecaldo precipitoso e grosso,
Che cosa sai di queste mie membra molli
Fuori del loro sapore? Eppure
Percepiscono il fresco e il tiepido,
E in seno all'acqua impurezza e purezza;
Si tendono e distendono, obbedienti
immagine reperita in rete |
Come le tue, straniero dalle movenze pronte.
E se, murata fra le mie valve pietrose,
Avessi come te memoria e senso,
E, cementata al mio scoglio, indovinassi il cielo?
Ti rassomiglio più che tu non creda,
Condannata a secernere secernere
Lacrime sperma madreperla e perla.
Come te, se una scheggia mi ferisce il mantello,
Giorno su giorno la rivesto in silenzio.
da Ad ora incerta di Primo Levi
le ferite e le cicatrici trasformate in perle, un'intuizione molto bella e profonda che forse solo Primo Levi poteva avere.
RispondiEliminale conchiglie sono l'equivalente del nostro scheletro interno, scheletro anch'esse
È un testo perfetto, nitido, molto musicale: richiama il suono del respiro. E poi dal punto di vista contenutistico c’è tutto...in pochi versi. Si, Primo Levi è un autore che non finisce mai di sorprendere.
RispondiEliminaPrimo Levi ha scritto pagine molto belle, alcune così descrittive di ciò che ha vissuto da far venire i brividi (e non esagero). La conchiglia mi ricorda sempre Santiago de Compostela, è la prima cosa che penso subito. Però è anche bella la definizione di scheletro interno di Giuliano.
RispondiEliminaUn salutone
E' forse lo scrittore che apprezzo di più, in assoluto. Ci sono diversi chimici che sanno combinare non solo gli elementi ma anche le parole. E' una questione di sensibilità, equilibrio, conoscenza, esperienza, lucidità...
RispondiEliminaSe Primo Levi la avesse scritta a desso, lo accuserebbero di antispecismo :-)
RispondiEliminaGrazie a Dio si tratta di poesia ( in cui tutto è consentito) .
RispondiEliminap. s.
Carino il tuo refuso.... :-)
Mi accorgo rileggendo che non c’ è traccia di refusi in ciò che mi hai scritto. Ho ovviamente letto troppo frettolosamente il tuo fine commento. Ultimamente non faccio che scusarmi.... Devo mettermi a riposo!
RispondiEliminaBe', io mi sono accorta solo adesso (dopo la terza o quarta rilettura) di avere scritto a desso e non adesso...
RispondiEliminaSperiamo che sia un'estate riposante!
Quindi non volevi usare il pronome “desso”, come ho pensato in un secondo momento!
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