sabato 20 giugno 2020

Illusioni ottiche



Foto di Arna Bee
Dall’oblò si vedevano i gabbiani agitarsi nel grigiore lattiginoso di un mattino che non voleva decidersi, mi alzo, non mi alzo, e si sentivano le loro grida aspre e bestiali.  Si crede sempre che i gabbiani abbiano un peso sul cuore, ma questo non vuol dire assolutamente nulla, è solo la vostra psicologia che vi fa quell’effetto. Vedete dovunque cose che non esistono, ma succede tutto dentro di voi, diventate una specie di ventriloquo che fa parlare le cose, i gabbiani, il cielo, il vento,  tutto quanto. Sentite un asino ragliare, un asino dannatamente felice come solo un asino potrebbe esserlo, ma voi dite: mio Dio quanto è triste. Il raglio dell’asino vi spezza il cuore, ma è solo perché il vero asino siete voi. E adesso vi mettete nei panni dei gabbiani. Tutto quello che vogliono dire, i loro versi strazianti, è che da qualche parte c’è la tubatura della fogna, e quelli si stanno solo passando la notizia. Illusioni ottiche, nulla di più.

Romain Gary, Addio, Gary Cooper, ed. Neri Pozza

10 commenti:

  1. Quanta verità in questo passaggio. Spesso tendiamo ad interpretare il mondo esterno in base ai sentimenti che ci affollano l'anima in quel momento. Mi piace molto il suo stile. Anni fa avevo letto "la promessa dell'alba". Tu e Giuliano scegliete sempre delle foto delicatissime😍

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi viene in mente Svevo in questo momento, gran demistificatore di Illusioni. Il tono di Svevo è leggero forse perchè sa che certa propensione è connaturata all'uomo e che non c'è possibilità di vincerla, è una partita persa... dunque, non c'è che sorriderne. Gary a volte è ironico ma molto più spesso è amaro, come in questo caso, forse perchè Lenny, il protagonista, è un uomo che con le illusioni è in lotta, ne ha paura.
      L'immagine è un regalo di Pinterest. E' una risorsa infinita:-)

      Elimina
  2. Per me è un autore sconosciuto e grazie per questo post. Bella la scrittura e hai scelto una foto altrettanto bella
    Un salutone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un autore interessante, ha avuto una vita avventurosa. Se dovessi risolverti a leggere qualcosa, ti suggerisco di iniziare con " La promessa dell'alba".
      Ciao e grazie!

      Elimina
  3. Gary pare dirci che nell'arbitrario giudizio su suoni o comportamenti secondo le nostre interpretazioni sembriamo afflitti da un egoismo interpretativo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, hai usato un'espressione sintetica e efficace, "egoismo interpretativo" E' una contraddizione di termini che spiega il perchè non si riesca in molti casi a capirsi.
      p.s.
      in quanto gemelline noi dovremmo invece intenderci:-)

      Elimina
  4. Caro Romain Gary, che non conosco, senza antropomorfismi stai fresco...
    Certo si può eccedere, ma chi lo fa ormai? E non è meglio un po' di ingenua com-passione piuttosto che una scientifica indifferenza? Riconoscere una radice comune, magari lontana, piuttosto che pensare, come certi filosofi e la maggioranza dei teologi, che gli animali sono in fondo macchine?
    Però anche tu, mi pare... "le loro grida aspre e bestiali"...
    (Mi piacerebbe sapere come suona quel "bestiali" nell'originale)

    RispondiElimina
  5. Lenny, il protagonista del romanzo, non è un cinico; ha più che altro timore dei sentimenti perchè teme di diventarne succube in un mondo in cui i sentimentali rischiano di essere dei disadattati. Il suo linguaggio è violento, come può esserlo quello di un uomo in preda alla paura o alla rabbia.
    Davvero non ti sei mai accostata a Gary? Ha scritto in francese; la Francia è stata la sua nazione d'adozione. Quando sono stata a Vilnius ( la città in cui Gary è nato ), ho fatto un piccolo pellegrinaggio nei suoi luoghi. ( trovi qualche foto in questo mio post:

    http://giacynta.blogspot.com/2015/08/la-scarpa-di-gomma-di-romain.html )
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, avevo letto i tuoi post su di lui. La Francia è la patria d'elezione degli scrittori dalle vite avventurose e spericolate. In genere li sento un po' distanti :-)

      Elimina
  6. p.s.
    "Addio, Gary Cooper" non è comunque il romanzo più bello di Gary. Ce ne sono di migliori!

    RispondiElimina