dipinto di Ettore Tito |
Quanto ai pochi libri di testo usati dalla scolaresca, bastava darci un'occhiata per aver l'impressione di fare un salto indietro in pieno secolo diciannovesimo. C'erano tre libri soltanto di cui ogni alunna aveva una copia. Uno era un manuale di aritmetica uscito prima della Grande Guerra ma ancora discretamente servibile, e un altro era un pessimo libriccino intitolato Cento pagine di storia patria, un brutto volumetto in dodicesimo dalla copertina marrone granulosa e dal frontespizio che raffigurava Boadicea con la bandiera nazionale drappeggiata sulla parte anteriore del cocchio. (...)
La data del libro era 1888. Dorothy, che fino a quel giorno non aveva mai visto un'opera storica del genere, la esaminò con un senso di stupore che rasentava il raccappriccio. C'era infine una straordinaria "piccola antologia" che risaliva al 1863. Era composta per la maggior parte di brevissimi brani tolti da Fenimore Cooper, dal dottor Watts e da Lord Tennyson, e alla fine c'erano le più strampalate "noterelle di storia naturale", con illustrazioni in xilografia. Una di queste raffigurava un elefante e sotto, a caratteri minuti, si leggeva:" L'elefante è un animale sagace. Trae diletto dall'ombra dei palmizi, e quantunque sia più forte di sei cavalli, si lascia guidare da un bambino piccolo. Suo cibo sono le banane" E così via, fino alla balena, alla zebra, al porcospino e al " camelopardo ".
George Orwell, La figlia del reverendo, ed. Garzanti
Traduzione di Marcella Bonsanti
Lo zoo di Giannino Stoppani detto Gianburrasca
La data del libro era 1888. Dorothy, che fino a quel giorno non aveva mai visto un'opera storica del genere, la esaminò con un senso di stupore che rasentava il raccappriccio. C'era infine una straordinaria "piccola antologia" che risaliva al 1863. Era composta per la maggior parte di brevissimi brani tolti da Fenimore Cooper, dal dottor Watts e da Lord Tennyson, e alla fine c'erano le più strampalate "noterelle di storia naturale", con illustrazioni in xilografia. Una di queste raffigurava un elefante e sotto, a caratteri minuti, si leggeva:" L'elefante è un animale sagace. Trae diletto dall'ombra dei palmizi, e quantunque sia più forte di sei cavalli, si lascia guidare da un bambino piccolo. Suo cibo sono le banane" E così via, fino alla balena, alla zebra, al porcospino e al " camelopardo ".
George Orwell, La figlia del reverendo, ed. Garzanti
Traduzione di Marcella Bonsanti
Lo zoo di Giannino Stoppani detto Gianburrasca
A proposito del camelopardo:
Nel 1487, dal Soldano di Babilonia, che in realtà era quello d'Egitto, Lorenzo de' Medici ebbe in dono un camelopardo che in realtà era una giraffa. A detta di chi lo vide, un animale magnifico, perché "era sette braccia " alto, "e 'l piè come 'l bue" e così pacifico da prendere una mela dalla mano di un bambino. Suscitò così tanto interesse che dovettero portarlo in giro per conventi perché anche le suore di clausura potessero vederlo. Il camelopardo finì addirittura nel corteo di una «Adorazione dei magi» del Ghirlandaio e nel «Tributo a Cesare» lasciato incompiuto da Andrea del Sarto nella Villa di Poggio a Caiano.
Nel 1487, dal Soldano di Babilonia, che in realtà era quello d'Egitto, Lorenzo de' Medici ebbe in dono un camelopardo che in realtà era una giraffa. A detta di chi lo vide, un animale magnifico, perché "era sette braccia " alto, "e 'l piè come 'l bue" e così pacifico da prendere una mela dalla mano di un bambino. Suscitò così tanto interesse che dovettero portarlo in giro per conventi perché anche le suore di clausura potessero vederlo. Il camelopardo finì addirittura nel corteo di una «Adorazione dei magi» del Ghirlandaio e nel «Tributo a Cesare» lasciato incompiuto da Andrea del Sarto nella Villa di Poggio a Caiano.
Il camelopardo...fantastico. :)
RispondiEliminaMaculato come il leopardo e con il collo lungo come il cammello...😊
EliminaCamelopardo?...Mai sentito prima di oggi! Addirittura si risale al 1487. Beh, grazie per questo post con cui ho scoperto qualcosa di nuovo. Bello anche l'estratto da Orwell e la foto
RispondiEliminaUn salutone
È un romanzo poco conosciuto di Orwell ma non certo minore.
EliminaIl dipinto è di un accademico vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Ecco un'altra deliziosa chicca. Grazie Giacinta
RispondiEliminaSei gentile😘😊
RispondiEliminaC'è anche un quadro del Vasari "Lorenzo de' Medici riceve l'omaggio dagli ambasciatori", ma che lo scrivo a fare, tanto te lo sai già. Ciao.
RispondiEliminaNon ti sbagli😊Conosco quel dipinto ma sono contenta che ne rimanga traccia, attraverso il tuo commento, in questo post!
EliminaGrazie 😊
Grande solidarietà al camelopardo; ma anche molto felice, a far data da martedì 30, di non avere più nulla a che fare con i libri di scuola :-)
RispondiEliminaSei una donna libera, insomma!😊😍
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