Le gravine sono profonde incisioni carsiche diffuse tra Puglia e Basilicata; quelle di cui ho esperienza diretta, per averle esplorate da ragazza con un gruppo di amici, sono quelle di Laterza e Matera. Sulle loro pareti si aprono cavità, grotte che non sono state visitate solo dalla fauna tipica della Murgia ma abitate anche da monaci e eremiti che hanno modellato il loro interno fino a ottenere giacigli, nicchie, altari, sedili di pietra e che hanno lasciato sulle pareti calcaree affreschi con soggetti religiosi.
Mi ha riportato alle gravine e all’atmosfera remota che è
loro peculiare un film di qualche anno fa di Matteo Garrone, “Il racconto dei
racconti”. Garrone rivisita in chiave
cinematografica tre narrazioni della
raccolta di fiabe di Gianbattista Basile, Lo
cunto de li cunti.
Per rappresentare la terza storia, quella narrata ne La pulce, Garrone sceglie come scenario
Castel del Monte e le gravine pugliesi.
Un orco, dopo aver sciolto un impossibile indovinello posto
da un re, riceve in premio la mano della figlia del sovrano, Viola. Il re resta solo e beffato e Viola viene
trascinata dall’orco verso un luogo inaccessibile e remoto, una grotta scavata
su un’altura rocciosa.
Con sorpresa, osservando l’orco scalare la ripida parete e raggiungere
la sua dimora con in spalla la povera, terrorizzata Viola, ho provato il
piacere ( mettendo da parte per un momento la pena provata per la principessa )
di riconoscere i tratti tipici delle
gravine.
La conferma mi è stata data dalla visione degli interni di quella che
sarebbe diventata la prigione della sfortunata Viola.
Le sequenze sono molto belle; Garrone riesce a restituire i
tratti tipici dell’ambiente del quale elementi essenziali non sono solo la
roccia e la macchia mediterranea (la memoria olfattiva mi ha fatto sentire
l’odore del timo, del cappero, del fico.. ) ma anche e soprattutto il silenzio interrotto dal volo del
greppio e del grillaio o dal fremito appena percettibile delle piante basse radicate
al suolo; anche il cielo, se rapportato alla grigia e severa massa calcarea che
grava sul paesaggio, pare più leggero e
azzurro.
Bellissimo il momento in cui Viola viene salvata da
una famiglia di acrobati che tendono un filo tra le pareti della gravina e
consentono alla principessa ( ma solo per poco ) di sfuggire all’orco.
Mi piacerebbe raccontare anche dell’indovinello del re che ha a fare con il titolo della fiaba di Basile, La
pulce; magari lo farò un’altra volta..
Le immagini sono fotogrammi del film "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone
Che bello questo post! Ho amato questo film, uno dei tanti a conferma del talento di Garrone. Mi piace tutto delle atmosfere che è riuscito a suscitare circondandosi delle maestranze giuste e scegliendo i luoghi perfetti per questo straordinario racconto.
RispondiEliminaAvrei una mezza idea di portarne una parte sul palcoscenico, ma dovrei prima avere abbastanza risorse per i costumi.
Grazie, Luz! Sono molto legata a quel paesaggio, sono lucana:-) Garrone mi ha riportata lì ( da molti anni vivo in Veneto ).
RispondiEliminaIl film è bellissimo non solo per le vicende che sviluppa ma per la scelta dei contesti in cui ambientarle, la cura con cui sono stati individuati gli interpreti ( penso ai gemelli albini o allo stesso re, padre di Viola... ). Come vedi sono completamente d'accordo con te.
Hai letto le fiabe originarie? La pulce è riprodotta non proprio fedelmente. Magari la tua potrebbe essere una versione ancora diversa!
Che argomento ricco di mistero e di poesia. Il film l'ho visto, mi è anche piaciuto, ma forse ero distratto da altri pensieri e mi è passato dalla mente. Quindi bello questo post, mi piace
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
Anche le altre storie che si intrecciano a quella della pulce sono molto belle e hanno come contesto architetture o scenari naturali di grande suggestione. Penso al labirinto di pietra, per esempio. Mi sembra si trovi in Sicilia.
RispondiEliminaGrazie e buona domenica!
Mi hai fatto scoprire dei luoghi magici di cui ignoravo l'esistenza. Sembrano abbinarsi perfettamente alle emozioni di un film che, in pochi minuti, mi ha già convinto ad aggiungerlo alla lista di quelli da guardare. Bellissimo post😉
RispondiEliminaGrazie, cara! Pensa che quello della pulce non è neanche l'episodio più bello! Trovi facilmente il film su Raiplay:-)
RispondiEliminaMatera, le Dolomiti Lucane e ora le gravine. La lista delle cose da vedere in Basilicata si allunga...
RispondiEliminaSì. Considera che la gravina in foto è in Puglia. Penso sia quella di Mottola. Anvche quella di Matera è però spettacolare e penso abbia contribuito non poco a richiamare l’attenzione dei turisti verso la città.
RispondiElimina👋😊😘
M'inserisco nella conversazione con la viaggiatrice Nela.
EliminaVorrei andare a Matera da tanto tempo; un paio di anni fa, ci stavamo organizzando ma, una cugina del coniuge, che vive da qualche tempo in provincia di Matera, ci ha consigliato di aspettare che l'effetto "capitale della cultura" svanisse.
Conosco pochissimo tutto ciò che è a sud del Lazio ma la Basilicata m'intriga parecchio.
La Basilicata è un unicum! Ti sorprenderà! Quello che ti colpirà subito sarà la distanza che si apre tra un piccolo centro e un altro. È poco urbanizzata e questo è un aspetto del suo fascino. E poi ci sono i calanchi, le gravine, buon cibo e un’accogliente e genuina ospitalità. :-)
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