Ho conosciuto William Basinski ascoltando, diversi anni fa, una trasmissione di radiotre. Rimasi incantata da una musica fatta di piccole addizioni di suoni e un loop avvolgente.
“L’opera di Basinski è seguace del tempo e con esso si trasforma. La sua formazione classica,
protagonista di un lungo periodo nella sua composizione è caratterizzata da influenze jazz ed è il
punto di partenza per la sua comprensione. Abilmente, dopo i suoi studi alla North Texas State University Department of Music, si allontana dall’ ambiente accademico, giudicando spenti sia
l’ambiente che il tipo di insegnamento e porta con sé ciò che di meglio c’è da considerare; i riferimenti. William porta con sé, infatti, nel suo percorso noti riferimenti a compositori come Terry Riley, John Cage e Brian Eno. Ponendosi sempre in una condizione di volontario isolamento, coltiva quelli che poi saranno i caratteri delle sue composizioni di musica concreta e sperimentale grazie anche alla collezione di dischi del suo compagno/ artista James Elaine, che a suo dire è stata una preziosa fonte.”
fonte ( qui )
La trascendenza, l’intangibile e le possibilità che la musica offre di dare loro forma è uno dei principali interessi di Basinski. Nell’intervista rilasciata a Claudia di Giuseppe, il musicista ricorda che la prima musica che lo ha ispirato è stata quella ascoltata nella grande cattedrale di Sacred Heart Cathedral a Huston, per lui misteriosa; una cattedrale cattolica dallo stile europeo.
Per adesso ho ascoltato un pezzo di Melancholia e mi è piaciuto. Grazie per il post e un salutone
RispondiEliminaGrazie a te per essere passato di qui:-) Cari saluti!
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