La Basilicata era lunatica. Proprio. Non lunare, lunatica. D'inverno tutta ingrugnita e malinconica, con quei campi marrone scuro a perdita d'occhio, sfumati all'orizzonte in un velo di nebbia che faceva cadere le braccia, Poi nel giro di un paio di settimane eccola diventar soave e ridente come se ci avessero steso sopra un tappeto verde tutto istoriato di fiori, e stavi appena prendendo fiato che te la ritrovavi gialla e arsa come l'inferno, tenebrosa per la troppa luce e il sole torrido che picchiava sui calanchi o sulla pietra bianca dei paesi, producendo un boato talmente forte da oltrepassare il muro del suono.
Mariolina Venezia, Rione Serra Venerdì, Einaudi
Autrice per me sconosciuta, quindi grazie per la nuova scoperta
RispondiEliminaun saltuone
Ha vinto il Campiello una decina di anni fa con un romanzo molto bello, Mille anni che sto qui, ambientato sempre a Matera e paesi limitrofi. Ha frequentato il mio stesso liceo...
RispondiEliminaNon sapevo che Imma fosse "ricomparsa" con un nuovo libro. Per me è un po' il Camilleri della Basilicata, una grande Imma, malgrado la sua altezza. ;-)
RispondiEliminaAmmirabile, oltretutto, per il suo riuscire a stare in equilibrio su tacchi altissimi.
E' lo scritto che preferisco tra quelli che hanno come protagonista Imma Tataranni. Pensa che nel rione Serra Venerdì, che dà il titolo al romanzo, io ho frequentato gli ultimi tre anni delle scuole elementari ( e poi Mariolina cita anche il negozio di alimentari dove i miei si servono, in via Passarelli:-)
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