Traduzione di Alda Politzer
ed. Mondadori
...una improvvisa recrudescenza d'oscurità piombò sulla notte, scendendo davanti ai loro occhi come qualche cosa che si potesse toccare. Era come se tutte le luci del mondo, già velate, si fossero spente.
(...)
Il lieve balenio d'un lampo guizzò tutt'attorno come se si scaricasse in una caverna...in una nera, segreta camera del mare, con un pavimento di creste spumeggianti.
Sinistro e tremolante, svelò per un attimo una massa di nuvole basse, a brandelli, l'oscillare veemente della lunga sagoma della nave, le forme nere degli uomini bloccati sul ponte di comando, con le teste sporte in avanti, come pietrificati nell'atto di dare cornate. Su tutto questo discese palpitante
l'oscurità, e allora, finalmente, giunse la cosa vera.
dipinto di Mark Rothko |
Un brano bellissimo, violento, scenografico. Pare proprio di vederlo, quel vaso colmo d'ira che si rompe e attacca l'uomo.
RispondiEliminaQuante volte, ultimamente, guardando l'Oceano ho pensato che mi stava solo facendo vedere il suo lato sornione.
Grazie di queste grandiose letture. Un abbraccio, gemellina.
Pensa che il protagonista è un capitano mite, abitudinario, di pochissime parole, un uomo che non ti aspetteresti di trovare alla guida di una nave in tempesta e che pure riesce a portare l'imbarcazione in porto. Conrad sa come sorprendere il lettore.
RispondiEliminaUn abbraccio anche da me:-)
Ah, devo assolutamente leggere Conrad! Davvero scenografico! Ma quanto fa presa, poi, questa frase: "come pietrificati nell'atto di dare cornate" ;-)
RispondiEliminaPotresti iniziare proprio da questo; se vuoi invece anche un po' di terraferma, ti consiglio "Il caso"; non è il romanzo più riuscito di Conrad ma ci sono scene che non si dimenticano.
RispondiElimina:-)