martedì 18 settembre 2018

Pietre ( I )


Alla fine arrivò alle pietre. 
« Adesso - disse - troverò la mia anima nel mucchio e la ridurrò in mille pezzi con questo martello ». Uscendo aveva preso il martello nella carbonaia.
Poi si mise alla ricerca della propria anima. Ora, si può anche riconoscere l’anima di un altro essere umano, ma non è possibile farlo con la propria. Richard non riusciva a trovarla. Ma per caso s’imbatté in quella di Rachel e la riconobbe (una sottile pietra verde con bagliori di quarzo) perché in quel frangente lei si era staccata da lui. Contro di essa poggiava un’altra pietra, una brutta selce deforme di un marrone screziato. Imprecò: « Distruggerò questa. Dev’esserel’anima di Charles ».
Baciò l’anima di Rachel: era come baciare le sue labbra. Poi prese l’anima di Charles e soppesò il martello: « La sbriciolerò in cinquanta frammenti! ». Si fermò. Aveva degli scrupoli. Sapeva che Rachel amava Charles più di lui ed era costretto a rispettare il patto.


Una terza pietra (la sua, non c’era dubbio) giaceva accanto alla pietra di Charles: era di granito grigio liscio, più o meno della grandezza di una palla da cricket. Disse fra sé: « Farò a pezzi la mia anima, cosi la farò finita con me stesso» . Sul mondo calò il buio, i suoi occhi non riuscivano più a mettere a fuoco e si sentì mancare. Ma si riprese e con un alto grido calò più e più volte il martello sulla pietra grigia per schiacciarla.
Si spaccò in quattro pezzi, essudando un sentore come di polvere da sparo; e quando Richard si accorse che era ancora vivo e incolume, scoppiò in una risata irrefrenabile. Oh, se era pazzo, era pazzo eccome! Scagliò via il martello, si sdraiò, spossato, e si addormentò.
Si svegliò che il sole stava tramontando. Turbato tornò a casa, pensando: « Questo è un bruttissimo sogno e Rachel mi aiuterà a venirne fuori ».

(Robert Graves, L'urlo, ed.Theoria 1987, traduzione di Ottavio Fatica.)




(le immagini vengono dal film "The shout" di Jerzy Skolimowski,
molto fedele al racconto di Robert Graves)


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