Continuando il cammino, attraversammo
zone a pascolo, molto danneggiato dagli enormi formicai conici alti
circa quattro metri. Essi davano al paesaggio esattamente lo stesso
aspetto dei vulcani di fango a Jorullo, così come sono disegnati da
Humboldt. Arrivammo a Engenhodo che era già buio, dopo essere
rimasti a cavallo per dieci ore. Durante tutto il viaggio non cessai
di meravigliarmi per le fatiche che i cavalli erano capaci di
sopportare; essi sembrano anche rimettersi da qualche incidente più
presto di quelli delle nostre razze inglesi. Il vampiro è spesso
causa di gravi disturbi quando li morde al garrese. Il danno non è
tanto grave per la perdita di sangue quanto per l'infiammazione che
la pressione della sella produce loro in seguito. Questo fatto è
stato recentemente messo in dubbio in Inghilterra, ma io ebbi la
fortuna di essere presente quando un vampiro
(Desmodus d'Orbigny,
Wat) fu realmente preso sulla groppa di un cavallo. Stavamo
bivaccando una sera tardi presso Coquimbo, nel Cile, quando il mio
servo accorgendosi che uno dei cavalli era molto inquieto andò a
vedere di che cosa si trattasse; e sembrandogli di scorgere qualcosa
allungò rapidamente la mano sul garrese dell'animale e si impadronì
del vampiro. Il mattino seguente il punto della morsicatura era
facilmente distinguibile per essere leggermente gonfio e sanguinante,
ma tre giorni dopo cavalcammo nuovamente l'animale che non aveva
avuto nessuna conseguenza dannosa.
(Charles Darwin, Viaggio di un
naturalista intorno al mondo, pag.37 ed. Giunti 2002, traduzione di
Mario Magistretti)
I pipistrelli che si
nutrono di sangue sono soltanto di tre specie, e vivono tutti in
America. Nel dettaglio: Desmodus rotundus, Diphylla ecaudata e
Diaemus youngi, che probabilmente è quello colto sul fatto da
Darwin, perché è l'unica delle tre specie che vive anche in Cile e
in Argentina. Ci sono anche altre specie di pipistrelli che si
supponevano fossero vampiri, ma poi si è dimostrato che così non
era. (I nostri pipistrelli mangiano insetti e frutta).
(il dipinto è di Yasho, 1782-1825)
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