«Bella situazione, - si mise a pensare
Mr.Pickwick non appena ebbe un attimo di tempo per pensare - Bella
situazione per il presidente generale del Circolo Pickwick. Carrozza
umida, cavalli bizzarri, quindici miglia all'ora... e tutto questo a
mezzanotte!»
Durante le prime tre o quattro miglia,
troppo intenti a riflettere ciascuno per proprio conto per aver
voglia di rivolgersi al compagno, i due non fiatarono. Ma, percorso
quel bel tratto di strada, con i cavalli che ormai ben riscaldati
cominciavano ad andare davvero di ottima lena, Mr. Pickwick, eccitato
dalla velocità della corsa, si sentiva troppo su di giri per
restarsene ancora muto come un pesce.
«Li prenderemo di sicuro» esordì.
«Lo spero» rispose l'altro.
«Bella notte» continuò Mr.Pickwick
guardando la luna che riluceva splendente.
«Un guaio per noi! Hanno tutto il
vantaggio della luna piena per staccarci e noi lo perderemo: fra
un'ora tramonterà.»
«Brutto affare correre a questa
velocità nel buio!»
«Direi proprio di sì», rispose
l’altro in tono secco.
Nel riflettere sui guai e i pericoli di
quella spedizione nella quale si era imbarcato in modo tanto
precipitoso, Mr. Pickwick sentì smorzarsi l’esaltazione che per un
po’ lo aveva eccitato. A distoglierlo dai suoi pensieri venne
l’urlo del cocchiere di testa.
«Iù- iu - iu - iu - iuu!», gridava
il primo.
«Iù- iu - iu - iu - iuu!», gridava
il secondo.
«Iù- iu - iu - iu - iuu!», strepitò
Mr Wardle sporgendosi con la testa e mezzo corpo fuori del finestrino
per unirsi al coro con quanto fiato aveva in gola.
«Iù- iu - iu - iu - iuu!», incalzò
Mr. Pickwick accollandosi l’onere di quell’urlo di cui peraltro ignorava finalità e significato. E nel
bel mezzo degli iuùiuù di tutti e quattro la carrozza venne a
fermarsi.
«Che succede?», si informò Mr
Pickwick.
«Il casello del dazio -, spiegò il
vecchio Wardle - Ci diranno qualcosa dei due fuggitivi».
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