E' probabile che l'importanza accordata ai giardini nel Tardo Medioevo sia un'eredità delle crociate, che portarono in Europa anche la poesia lirica e le canzoni del Medio Oriente. E' quindi all'interno di questa campagna in miniatura, protetta dalle mura del castello, che fiorì l'arte dei trovatori, e spesso alle loro canzoni s'intrecciavano i voli degli uccelli. E' quella stessa atmosfera , dolce e piacevole, che Nicola Gombert e Clémente Janequin ricrearono nei loro Chants des Oiseaux (...), tale canto si presenta, in musica, in deliberato contrasto con la brutalità e le disgrazie dlla vita che si svolge all'esterno.
R. Murray Shafer, Il paesaggio sonoro
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Appena approdata qui e già mi piace tutto. Ti/vi seguirò volentieri.
RispondiEliminaA presto.
Siamo contenti anche noi che tu sia capitata qui:-) Seguiremo il tuo bel blog.
Elimina:-)
la polifonia mi fa sempre dispiacere di non saper cantare :-)
RispondiEliminadev'essere proprio bello poter cantare così (come il contrappunto per chi suona uno strumento...)
Interessante l'idea della convivialità sottolineata, nell'esecuzione, dalla scenografia. La polifonia affascina proprio per il concorso di più voci che, insieme, producono qualcosa di unico..
RispondiElimina:-)
Canti deliziosi. Deliziosi.
RispondiEliminaNon hanno alcun bisogno di strumentazione. Vivono in tutta la loro intensità.
Questo dipinto si trovava anche in un libro di scuola a corredo di alcuni capitoli tratti dal "Decameron".
Il dipinto infatti è ispirato al Decamerone; è un'opera del 1916 di John William Waterhouse ed è conservato in un museo di Liverpool:-)
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