venerdì 4 novembre 2016

Ma cosa sono i lupini?


foto scattata da G. Verga ( 1911 )
" Padron 'Ntoni adunque, per menare avanti la barca, aveva combinato con lo zio Crocifisso Campana di legno un negozio di certi lupini da comprare a credenza per venderli a Riposto, dove compare Cinghialenta aveva detto che c'era un bastimento di Trieste a pigliar carico. Veramente i lupini erano un po' avariati; ma non ce n'erano altri a Trezza, e quel furbaccio di Campana di legno sapeva pure che la Provvidenza se la mangiavano inutilmente il sole e l'acqua, dov'era ammarrata sotto il lavatoio, senza far nulla;
(...)
Allorché la Longa seppe del negozio dei lupini, dopo cena, mentre si chiacchierava coi gomiti sulla tovaglia, rimase a bocca aperta; come se quella grossa somma di quarant'onze se la sentisse sullo stomaco. Ma le donne hanno il cuore piccino, e padron 'Ntoni dovette spiegarle che se il negozio andava bene c'era del pane per l'inverno, e gli orecchini per Mena, e Bastiano avrebbe potuto andare e venire in una settimana da Riposto, con Menico della Locca. Bastiano intanto smoccolava la candela senza dir nulla . Così fu risoluto il negozio dei lupini, e il viaggio della Provvidenza, che era la più vecchia delle barche del villaggio, ma aveva il nome di buon augurio. Maruzza se ne sentiva sempre il cuore nero, ma non apriva bocca, perché non era affar suo, e si affaccendava zitta zitta a mettere in ordine la barca e ogni cosa pel viaggio, il pane fresco, l'orciolino coll'olio, le cipolle, il cappotto foderato di pelle, sotto la pedagna e nella scaffetta
."


Per uno studente o per un lettore italiano che non sia nato al Sud, sono tante le parole misteriose de "I Malavoglia". Alla "sciara", il terrazzamento lavico dove Maruzza la Longa aspetta inutilmente il ritorno del marito, e alla "Puddara", la stella polare che 'Ntoni vede prima di abbandonare per sempre la casa del Nespolo, si sommano i "lupini"di zio Crocifisso. Insegnanti  ignari, allo sbaraglio quanto i loro alunni, e vaghe o del tutto assenti note nelle edizioni critiche del romanzo hanno  finito per infittire il mistero  sul carico trasportato da Bastianazzo con la Provvidenza.

Cosa sono dunque i lupini e perchè Verga li ha legati al primo sfortunato tentativo di riscatto della famiglia Toscano?
Ulpius o ulpinus ( "legume del lupo" ) era il nome con cui anticamente veniva indicato il lupino, forse per il sapore aggressivo che si cercava di attenuare lasciando i lupini a bagno per lungo tempo. Il legume, probabilmente originario della zona dell'Egeo, era considerato "amaro e maledetto".

In una leggenda popolare, il lupino viene maledetto dalla Madonna.
Inseguita dai soldati di Erode, Maria si nasconde con Giuseppe e il bambinello in un campo di lupini; le piante  erano alte e producevano semi dolci ma, avanti nella maturazione com'erano in quel momento, al passaggio della famiglia, frusciarono più del dovuto, mettendo in pericolo i tre fuggiaschi. La Madonna li maledisse per questo e da allora i lupini persero altezza e dolcezza.
Giovanni Verga probabilmente conosceva la leggenda e come sostiene un critico letterario, Carlo Ossola, lo scrittore siciliano ha voluto proprio loro, i semi maledetti, come parte in causa della rovina di padron 'Ntoni e della sua famiglia.



2 commenti:

  1. qui da noi neanche i professori sapevano cos'erano i lupini... magari oggi qualcosa è cambiato. Di conseguenza, I Malavoglia era un grande punto interrogativo, fatto di misteriosi lupini. (oltretutto, Verga è un cognome molto diffuso nel comasco)

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  2. C'è un post molto bello di Wittgenstein sulla questione lupini. Il titolo è bellissimo: " I lupini che non colsi" :-)

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