Un mar deserto
sensa vele e rumuride lontani vapuri
su l'urizonte inserto.
Ale ferme, un corcal
vilisa col maistral
ne l'alta solitae
de la fiamante istae.
Solo 'l sol, al so logo,
fermo, siguro,
difuso ne l'azuro
el grande fogo.
Solo elo nel spassio
fora d'ogni misura
in quel topassio
che te riduse a luse pura.
(Un mare deserto, senza vele né rumori
di barche a vapore lontane, sull'orizzonte incerto. Ali ferme, un
gabbiano veleggia col maestrale nell'alta solitudine dell'estate
fiammante. Solo il sole, al suo posto, fermo, sicuro, diffuso
nell'azzurro il gran fuoco. Solo lui nello spazio, fuori d'ogni
misura, in quel topazio che ti riduce a luce pura.)
(Biagio Marin, pagina 205
dalla raccolta "Nel silenzio più teso" ed. Rizzoli 1981)
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