Il cielo era stato nuvoloso per giorni
e giorni, forse un mese intero; era perfino nevicato. Da quanti giorni non
alzavo gli occhi verso il cielo? Da quanto tempo non vedevo una stella?
La mattina esco di casa, sistemo la
giacca a vento, prendo l’ombrello e il cappello. Chiudo bene la porta, scendo
le scale, schivo una pozzanghera. Alzo in su la faccia per vedere se piove
almeno un po’ o se devo aprire l’ombrello e , oh meraviglia! le nuvole si sono
diradate, ha smesso di piovere. Sorpresa delle sorprese, c’è anche la luna
piena, seminascosta da una nuvola. M’ero perfino dimenticato che esistesse, la
luna piena.
- Ehilà! - le grido - Dove t’eri
cacciata?
La nuvola prosegue il suo cammino,
spinta da un leggero vento, e libera del tutto la faccia della luna. Il cielo è
ormai quasi del tutto sereno, e la luna brilla, piena e bella, grande come non
è mai stata. Si possono vedere mari e oceani, le catene montuose, l’intera
superficie.
- E’ sempre un piacere rivederti, dopo
tanto tempo! - le grido ancora.
La luna non rispose. Forse faceva
finta di non vedermi?
- Vieni giù che ci facciamo due
chiacchiere! Vorrei tanto conoscerti meglio, ma se tu non vieni qui, io come
faccio?
La luna forse sorrise, dentro di sè,
ma non rispose niente. Cosa le avevo fatto di male? S’era forse offesa per
qualche mia parola? Eppure, aveva sempre gradito la mia compagnia... La facevo
ridere, diceva.
- Scusa per le maniere, l’altra volta,
ma sai...
E lì per lì, appena dette quelle parole, mi
venne in mente che è sbagliato chiedere scusa, che così facendo non si ottiene
niente, e tutte quelle cose che ti dicono gli amici ma non ci credi - eppure,
ricordo bene che le piacevano i miei scherzi, e i suoi sorrisi. O è stata solo
una mia impressione? Fa niente, vado avanti lo stesso: siamo solo io e lei!
- E’ una bella giornata, vero? Fa
freddo, ma non importa: basta coprirsi bene, sento che oggi sarà una bella
giornata, il tempo sta cambiando. Ci sarai anche domani sera?
Me l’avevano detto: gelida, fredda,
distante... Possibile? Mi fermo, mi siedo sui gradini della chiesa - la grande
cattedrale, punto d’incontro di tutti noi; a quest’ora però siamo solo io e il
furgone delle pulizie. Tutta questa piazza così vuota!
E, mentre penso che devo andare a
lavorare - mica posso stare qui seduto tutta la mattina! - ecco che tornano
nuove nuvole, e la luna è di nuovo nascosta, chissà con chi se ne è andata...
Mi rialzo, fa freddo, e la stessa
solitudine della piazza, che prima mi era tanto piaciuta, adesso mi gela
l’anima. Ho sempre amato l’inverno, che strano: e adesso... Mi rimetto in
cammino. Torna in te stesso! mi dico, non chiedere l’impossibile. Vedi, qualcuno
sta arrivando: si aprono i primi bar, i fornai mettono fuori il naso. Si
accende qualche luce qua e là, qualche insegna, appare per strada qualche altro
pendolare infreddolito ...
D’improvviso, una luce, un rumore di
passi. Sollevo da terra lo sguardo, di nuovo: ed ecco che la nuvola se ne è
andata, il cielo è di nuovo sereno, la luna mi sorride, mi stende le mani, mi
parla:
- Stavo scherzando, sai: anche a me
piace scherzare. Ma mi avevi proprio fatta arrabbiare, l’ultima volta! Che non
si ripeta più, d’accordo?
Giuliano Bovo









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