venerdì 9 agosto 2019

Passacaglia


Se l'Amore non recasse che pena, perché allora gli uccelli innamorati canterebbero così tanto?
(dall'Armida di Lully, atto quinto)

(Annibale Carracci, da Wikipedia)
Il mito di Rinaldo e Armida (che diventa Alcina nell'Orlando Furioso) ha ispirato molti dipinti e molta musica. Nella Gerusalemme Liberata, la maga Armida sottrae con le sue arti amorose l'eroe Rinaldo dalla battaglia; Rinaldo per lei depone le armi e dimentica ogni altra cosa. Vengono allora inviati due cavalieri per risvegliare Rinaldo, che riescono nel loro scopo. Al suo risveglio, Rinaldo scoprirà che Armida non è come l'aveva vista fin lì: è meno bella, più vecchia, un incanto che è anche una truffa. Riflettendo su Armida e Rinaldo, e forse anche invecchiando e avendo più pratica della vita, più che una storia di magia mi sembra la storia della fine di un amore: quando un amore finisce, si cominciano a vedere i difetti dell'altra persona. Difetti che c'erano anche prima, ma è l'amore la magia che ce li aveva nascosti. Può essere anche la storia di due innamorati di età diversa: l'età è impietosa, prima o poi i segni dell'invecchiamento arrivano (sia per i maschi che per le femmine) e ci vuole proprio un grande amore per non vederli.

Filosofia a parte, e terminando qui i miei sproloqui, questa è anche una bella occasione per ascoltare o riascoltare la Grande Passacaglia dall'Armida di Lully. Siamo nel quinto atto, verso il finale; è il momento che precede il risveglio di Rinaldo e la disillusione di Armida.
  (qui : il passo cantato è al minuto 6 dall'inizio)

C'est l'amour qui retient dans ses chaines
mille oiseaux qu'en nos bois nuit et jour on entend;
si l'amour ne causait que de peines,
les oiseaux amoureux ne chanteraient pas tant.
(atto V, Armida di Lully, anno 1686, versi di Philippe Quinault)

(è l'amore che tiene nelle sue catene i mille uccelli che nei nostri boschi notte e giorno ascoltiamo; se l'amore non causasse che pene, gli uccelli innamorati non canterebbero così tanto.)




6 commenti:

  1. Forse ti avevo già detto ma la musica classica e l'opera lirica era il settore dove ho lavrato per 25 nni e Rinaldo è una delle opere a cui ho collaborato. Leggendo il post ho fatto un passo indietro nel tempo e l'ho fatto con piacere. Grazie e un salutone

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    1. non ho mai assistito a un'opera di Lully in teatro, però ero presente all'Armida di Gluck alla Scala, diretta da Muti (uno tra gli allestimenti più belli che io ricordi).
      La Passacaglia di Lully dà veramente l'idea di un posto dove voler vivere per sempre...
      (per chi passasse di qui senza sapere di cosa stiamo parlando: Gluck scrive un'Armida del tutto originale, ma riprende la passacaglia di Lully, e usa lo stesso libretto, circa sessant'anni dopo)

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    1. in questo momento arriva un po' di aria fresca dopo una giornata sui 30 gradi: è l'effetto che mi fa ascoltare questa musica, una brezza gentile
      :-)
      (Lully in realtà era toscano, Lulli: siamo alla corte di Francia, 1686 )

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    1. è un brano che ebbe enorme successo, e che fu ripreso da molti musicisti, anche grandi o grandissimi, come Henry Purcell nel King Arthur (atto IV scena 2).
      Per Gluck, nella risposta sopra ho sbagliato: si passa dal 1686 di Lully al 1777 di Gluck, quindi novant'anni.

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