martedì 10 aprile 2018

Tempesta di mare



In mezzo a una tempesta di mare non ci sono mai stato, però è facile immaginare come ci si sente (non bene). Vivaldi ha scritto almeno due concerti con questo nome, e sono molto belli ma non sono sicuro che rendano l'idea. Si tratta del Concerto per flauto oboe e fagotto RV 433 (FXII n.28) "Tempesta di mare",  (qui) e del Concerto per violino, archi e basso continuo op.8 n.5 RV 253 "Tempesta di mare" (l'opera 8 di Vivaldi, "Il cimento dell'armonia e dell'invenzione", comprende anche le famose "Quattro Stagioni") (qui). Due concerti molto belli, ma l'elemento drammatico è quasi del tutto assente; per sapere cosa era capace di fare Vivaldi in proposito bisognerà dunque rivolgersi al Temporale dall'estate delle Quattro Stagioni, davvero molto realistico.
 


Per capire cos'è una tempesta di mare forse è meglio rivolgersi a Benjamin Britten, i Quattro interludi marini dall'opera Peter Grimes (qui), e di sicuro con l'Otello di Giuseppe Verdi ci siamo proprio dentro, una tempesta di mare da far paura (qui). Sul molo di Cipro, ad osservare la nave di Otello e di Desdemona in mezzo alla tempesta, c'è anche Jago: che commenta con queste parole, "l'alvo frenetico del mar sia la sua tomba". Però poi la nave arriva in porto, anche se noi sappiamo che il sereno durerà poco. Otello è Shakespeare, e Shakespeare rimanda subito a "La Tempesta": ma qui mi conviene di fermarmi, altrimenti gira davvero la testa - ma per le vertigini, non per il mal di mare.


(i dipinti sono di Turner)




6 commenti:

  1. Amo in particolare i dipinti di Turner ma mi piace ricordare anche La zattera della Medusa di Géricault. Sublime.

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  2. Turner è stata una scelta troppo facile... :-)
    posso però dirti che ero presente per l'Otello di Verdi diretto da Carlos Kleiber (due volte, ma non nel 1976) e il sonoro di questo video non rende l'idea di cosa succede veramente in teatro.

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  3. Mi hai fatto ricordare la mia prima esperienza "vera" di teatro! Avevo quindici anni ed ero andata con mio padre ad assistere a "La Tempesta" per la regia di Strehler. Ricordo che si stava parlando del più e del meno, quando di colpo tutte le luci si spensero e si udì un rombo spaventoso. In una parola, era iniziato tutto senza preavviso! In scena si muovevano dei teli a simulare le onde, e t'assicuro che sembrava di essere in piena tempesta di mare. Fantastico in tutti i sensi. Con un'espediente minimo, ecco la magia del teatro!
    Però non ho mai assistito a una tempesta di mare dal vivo, bensì una tempesta sul lago di Garda che, anni fa, fu violentissima.

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  4. sì, c'ero anche in quell'occasione :-) non per merito mio ma perché mi ci avevano portato (cosa della quale continuo a ringraziare un amico di mio fratello)
    Forse te ne ricordi, la puoi ritrovare nel finale di Ho fatto splash di Maurizio Nichetti; c'è anche la registrazione dello spettacolo con Tino Carraro e Giulia Lazzarini, che è una cosa splendida ma una registrazione non renderà mai la magia di quello spettacolo.

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  5. Sono assolutamente d'accordo che la registrazione è altra cosa dallo spettacolo. Diciamo che ci si accontenta se non si può presenziare, e sia benedetta la tecnologia in questo senso. Grazie della dritta! :)

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  6. andavo molto a teatro, dagli anni 70 agli anni 90 :-)
    magari ci siamo anche incrociati qualche volta

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