La storia di Aci e Galatea (da Ovidio,
Metamorfosi, XIII) è tragica, perché l'intervento brutale di
Polifemo spezzerà l'amore fra i due giovani. Ma quando Haendel la
mette in musica a Londra nel 1718 utilizzando un libretto di John
Gay, non mancherà il tono di commedia, perfino con effetti comici,
almeno fino al momento fatale. E' un dramma pastorale, che Haendel
aveva già musicato a Napoli nel 1708, in italiano (libretto di
Nicola Giuvo); le due opere sono completamente diverse e sono unite
solo dal soggetto. Polifemo, nella versione londinese, viene
presentato come un campagnolo rozzo e molto diretto nelle sue
espressioni; la caratterizzazione non avrà mancato di divertire il
pubblico, e se si trova un bravo interprete è divertente ancora
oggi. Polifemo diventa parente stretto di Braccio di Ferro, forse un
antenato del suo eterno rivale Bluto; si innamora di Galatea
(Olivia?) e se ne esce con questa cosa qui, recitativo e aria.
Infurio, brucio, fremo! Il fragile dio
mi ha pugnalato al cuore. Tu, pino fedele, sostegno dei miei passi
divini, ti depongo! Portatemi cento canne ben cresciute per farne un
flauto per la mia grande bocca; in lievi fascinosi accenti fatemi
sussurrare di Galatea la bella e del mio amore. Più rossa della ciliegia, più dolce
della bacca, fanciulla più luminosa di una notte di luna, leggera e
allegra come un capretto! Gonfia come un grappolo maturo, più lustra
di un giglio, ma indomabile come il fuoco e fiera come la tempesta!
photo Tamara Giorgetti del blog Un pezzo della mia maremma
14. Recitativo (Polifemo)
I rage, I melt, I burn!
The feeble god has stabb'd me to the heart.
Thou, trusty pine,
Prop of my god-like steps, I lay thee by!
Bring me a hundred reeds of decent growth,
To make a pipe for my capacious mouth;
In soft enchanting accents let me breathe
Sweet Galatea's beauty, and my love.
The feeble god has stabb'd me to the heart.
Thou, trusty pine,
Prop of my god-like steps, I lay thee by!
Bring me a hundred reeds of decent growth,
To make a pipe for my capacious mouth;
In soft enchanting accents let me breathe
Sweet Galatea's beauty, and my love.
15. Aria (Polifemo)
O ruddier than the cherry,
O sweeter than the berry,
O nymph more bright
Than moonshine night,
Like kidlings blithe and merry!
Ripe as the melting cluster,
No lily has such lustre;
Yet hard to tame
As raging flame,
And fierce as storms that bluster!
O sweeter than the berry,
O nymph more bright
Than moonshine night,
Like kidlings blithe and merry!
Ripe as the melting cluster,
No lily has such lustre;
Yet hard to tame
As raging flame,
And fierce as storms that bluster!
(la traduzione italiana viene da
Wikipedia, e probabilmente il termine generico "berry" sarebbe reso meglio con mora, mirtillo, fragola; il testo musicato, oltre che di John Gay, prevede
interventi di Alexander Pope e di John Hughes. L'opera ebbe molte
versioni, ed è sempre rimasta in repertorio nei teatri inglesi.)
Buongiorno, sono arrivata per caso qui e ho trovato quella che lei definisce una tela di Fede Galizia, ma questa è una fotografia fatta da me su un quadro di Fede Galizia, le ciligie sono mie, l'alzata in argento è mia, sono io che ho ricostruito il set e l'ho fotografato, mi fa piacere che lei abbia preso la mia foto ma le garantisco che è la foto più copiata in assoluto e mi piacerebbe vedere dei crediti sotto alla foto, almeno la scritta: photo Tamara Giorgetti del blog Un pezzo della mia maremma, Grazie
RispondiEliminaIl post è stato pubblicato non da me ma da Giuliano, l'amico con cui condividevo il blog. Purtroppo Giuliano è scomparso più di un anno fa. Le resto io come interlocutrice. Mi sembra di capire che lei abbia realizzato una foto ritraente una ricostruzione del soggetto del quadro della pittrice. E' così? . Provvedo a correggere, secondo le indicazioni che mi ha fornito. Se non le basta, provvederò a rimuovere l'immagine. La ringrazio, mi scuso e le auguro una buona giornata!
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