lunedì 26 giugno 2017

Mosquitoes


« Ho acceso una candela verde e sottile, per renderti gelosa di me; ma la stanza si è riempita subito di zanzare, hanno sentito che il mio corpo era libero....»

Inizia così una delle canzoni più belle di Leonard Cohen, ballata sarcastica sull'amore perduto con forte insistenza sulla freddezza di lei che lo ha lasciato. Si sa, in amore capita. Essere lasciati non è mai bello, i dettagli li lascio a chi conosce l'inglese ma Cohen commette un errore e come entomologo (sia pur dilettante) sono costretto a rimarcarlo: le zanzare non sono attirate dalla luce. Con la luce accesa entrano nella stanza tanti insetti di tutti le specie, ma le zanzare (mosquitos) cercano proprio noi, e sanno come trovarci anche al buio. Purtroppo.


One Of Us Cannot Be Wrong 
 ( un clic qui )

I lit a thin green candle, to make you jealous of me.
But the room just filled up with mosquitos,
they heard that my body was free.

Then I took the dust of a long sleepless night
and I put it in your little shoe.
And then I confess
that I tortured the dress
that you wore for the world to look through.
I showed my heart to the doctor:
 he said I just have to quit.
Then he wrote himself a prescription,
and your name was mentioned in it!
Then he locked himself in a library shelf
with the details of our honeymoon,
and I hear from the nurse
that he's gotten much worse
and his practice is all in a ruin.
I heard of a saint who had loved you,
so I studied all night in his school.
He taught that the duty of lovers
is to tarnish the golden rule.
And just when I was sure
that his teachings were pure
he drowned himself in the pool.
His body is gone
but back here on the lawn
his spirit continues to drool.
An Eskimo showed me a movie
he'd recently taken of you:
the poor man could hardly stop shivering,
his lips and his fingers were blue.
I suppose that he froze
when the wind took your clothes
and I guess he just never got warm.
But you stand there so nice,
in your blizzard of ice,
oh please let me come into the storm.


 qui qualcosa sulla genesi della canzone                                   (disegno di Waldemar Bonsels)

4 commenti:

  1. Davvero le zanzare non sono attirate dalla luce??
    Davvero ci trovano ovunque??
    Pessima notizia. :(

    RispondiElimina
  2. sì, ed è per questo che gli aggeggi che usano nei ristoranti all'aperto sono abbastanza inutili. Evitano che ti caschi un insetto nel bicchiere, ma le zanzare se ne vanno diritte allo scopo, infatti mi trovano sempre anche di notte al buio quando dormo.
    A me piace molto il primo Leonard Cohen, poi ha continuato a scrivere belle canzoni ma ha messo troppi coretti e arrangiamenti così così...

    RispondiElimina
  3. Che ferale notizia, quella delle zanzare! E i sistemi della nonna, come la scodella con l'ammoniaca sul comodino, che probabilmente fa svenire te e non le zanzare?

    La canzone di Cohen mi ha fatto venire in mente la poesia di John Donne The Flea con la donna amata e, in questo caso, una pulce anziché la zanzare.

    RispondiElimina
  4. queste cose invece potrebbero funzionare, sono dei repellenti un po' come l'autan. Però bisognerebbe fare una coltre d'ammoniaca tutt'intorno alla persona... (o di vasi di prezzemolo...). Mio nonno, a Parma, usava lo zampirone, un rito quasi religioso tutte le sere (per tener lontani i sansòss, che è la parola che usava lui). Chissà se c'è ancora qualcuno che sa cos'è :-)
    Insomma, non è che si sia tanto sicuri. Le zanzariere sono la cosa migliora, ma costano!
    Grazie per John Donne! Ne conosco a memoria qualche verso, O my black soul per esempio, anche grazie a Benjamin Britten.

    RispondiElimina