Davanti, a perdita
d'occhio, il mare, il mare bello, il mare d’oro. Dopo l’una,
quando lo stabilimento si fu sfollato o e il mare restò deserto,
fecero il bagno le bagnine. Poi vennero fuori e andarono a mangiare.
Anche i pescatori se ne andarono. Il mare rimase solo. Finalmente
solo! Cessato il chiasso, cessata la confusione, il gran mare poteva
ora tranquillamente sbizzarrirsi un poco. Allora fece capolino,
timidamente, al largo, un piccolo candido cavallone e subito si
nascose. Laggiù se ne affacciò un altro vispo e si tuffò. Qui un
terzo tirò fuori la testolina spumosa e si ficcò subito sotto.
Perbacco, ce n'eran migliaia, che si nascondevano. Ecco che fanno
capolino tutti insieme e guardano la spiaggia: « Sono andati via? »,
chiede qualcuno. Sì, i bagnanti sono andati via, non c'è più
nessuno, potete venir fuori. I cavalloni si rinfrancano, si fanno
coraggio e i più arditi cominciano a spingere gli altri per
rimandarli avanti. Eccone uno che arriva timidamente dall'alto mare,
ma a mezza strada non osa andare avanti e si ferma. Eccone un altro
piccolo piccolo tutto bianco, che arriva al galoppo. E' un
polledrino, questo! Ecco un altro cavallino, eccone un altro ancora,
che gli salta addosso. L'acqua si copre dei suoi bianchi, vivaci
ragazzi. Le due. E' l'ora che fanno il bagno i cavalloni. Rimasti
padroni del mare, saltano allegramente sulle acque, i giovani
cavalloni, sotto il sole a picco: si rotolano, si rincorrono come
delfini in amore, si inseguono, si schizzano l'acqua addosso e si
divertono a spruzzare gli scogli, si confondono insieme, si mettono
tutti in catena e corrono spensieratamente verso la spiaggia. Ormai
sono rimasti padroni del mare.
L’Autore profitta della
solitudine e del silenzio dell’ora, per parlarvi un po’ del mare.
Cosa che posso permettermi, vista la mia competenza di mare. (Il
mare mi fa un curioso effetto: mi dà l'ispirazione, ma,
contemporaneamente mi fa passar la voglia di lavorare). A parte
questo, io non è che sia un vecchio lupo di mare, o abbia fatto
studi particolari sul mare, o vissuto molto a lungo in paesi di mare.
La grande pratica che ho, di mare, l’ho acquistata in un modo
curioso: ogni volta che mi son trovato in riva al mare, non mi son
lasciato sfuggire l'occasione di studiarne attentamente gli aspetti e
i fenomeni; fenomeni relativi, s’intende, principalmente alla
difficoltà di stare in equilibrio in sandolino e alle abitudini dei
ricci di mare (fra le quali pessima quella di venir sotto i piedi dei
bagnanti). Così pure, quando mi son trovato a fare i bagni e persino
quando, in viaggio, il mio treno passava in riva al mare. Trovate che
abbia perduto tempo? Non credo. Ho potuto raccogliere un materiale
enorme e oggi posso vantarmi a buon diritto d’essere in grado di
risponder di colpo a qualsiasi domanda relativa agli aspetti del
mare; sempre, beninteso, a quegli aspetti che abbiam sopra accennato.
Come pure, son certo che
nessuno può vantare la mia collezione di tramonti sul mare. Il fatto
è che, d'estate, ho sovente passato qualche mese al mare, col solo
scopo di fare degli studi sulla sconfinata distesa delle acque, E
anche quelle volte che partecipavo alle gite d’un giorno al mare
con amici, che credete perché ci andassi? Per fare studi sul mare.
Anche il bagno lo facevo per questo scopo e non per altro. (...)
(Achille Campanile, "Agosto
moglie mia non ti conosco", capitoli V - VI )
(tutti e tre i dipinti sono di Courbet)
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