dipinto di Lucien Levy-Dhurmer |
La sola ora poetica, al Liviano, era il tardo pomeriggio, in autunno o in inverno, quando fuori era già buio.
Terminavano le ultime lezioni, le piccole filologie slave, c'era poca gente che sostava qua e là, un senso di rumori attutiti e luci soffici; si formava un'ora vuota, incerta, interessante. Si guardavano le compagne con altri occhi, i loro nomi si mettevano a splendere.
Luigi Meneghello, Fiori italiani, ed.Rizzoli
Un'ora vuota che, in realtà, è piena di molte suggestioni.
RispondiEliminaChe brano di meravigliosa sensibilità (che non conoscevo, il solito grazie)
RispondiElimina@Nela, Laura
RispondiEliminaQuando anni fa lessi il libro da cui è tratto il passo, ne presi nota; Meneghello ha trovato poche parole giuste, per di più disposte in una sequenza che definirei musicale, per descrivere un certo momento d'essere.
Ciao e grazie! :-)