La città fenicottero
Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s’alzano dal suolo a gran distanza l’uno dall’altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città. Ci si sale con scalette. A terra gli abitanti si mostrano di rado: hanno già tutto l’occorrente lassù e preferiscono non scendere.Nulla della città tocca il suolo tranne quelle lunghe gambe da fenicottero a cui si appoggia e, nelle giornate luminose, un’ombra traforata e angolosa che si disegna sul fogliame. Tre ipotesi si danno sugli abitanti di Bauci: che odino la Terra; che la rispettino al punto d’evitare ogni contatto; che la amino com’era prima di loro e con cannocchiali e telescopi puntati in giù non si stanchino di passarla in rassegna, foglia a foglia, sasso a sasso, formica per formica, contemplando affascinati la propria assenza.
Italo Calvino, Le città invisibili
Una lettura stimolantissima! Stavolta ho (avevo) quasi indovinato ;-) ciao, sempre cose belle.
RispondiEliminaMeraviglia. Devo chiedere la cittadinanza, almeno onoraria. :)
RispondiEliminaGrazie Laura, grazie Nick; è uno scritto fulminante: descrive con grazia e ironia, senza una parola in più, una condizione più o meno permanente in cui non è difficile riconoscersi. In questo momento ( sono a letto con la caviglia rotta ), poi, l'isolamento ( dolce ) mi tocca. :-)
RispondiEliminaUn che guai dover stare a letto ! Mi dispiace. Curati e ... leggi che ti fa bene :-)
EliminaGrazie, Laura!:-) Ne avrò ancora per molto, purtroppo. Mi piace molto stare a casa ma mi mancano le passeggiate nei boschi ( anche se mi si è fratturato la caviglia proprio in Cansiglio.. )
EliminaI miei più affettuosi Auguri di pronta guarigione (e che l'immobilità ti sia almeno da scusa per leggere ancora di più, anche se so che non ne hai bisogno... :D)
RispondiEliminaPer solidarietà, io invece ho una bella fratturina a una costola...
Affettuosi auguri a te, Nick! Mi spiace per quel che ti è capitato!
RispondiEliminap.s.
Sto leggendo un giallo di Paul Auster, uno scritto giovanile. Si intitola "Gioco suicida" e l'ho trovato per caso mesi fa. E' Paul ma un Paul di genere..
:-)
Ce l'ho, ce l'ho. È quello che aveva pubblicato inizialmente con lo pseudonimo Paul Benjamin. Gli voglio troppo bene per farmi scappare qualcosa di suo. Non vedo l'ora che esca la traduzione del nuovo "4321". Avevano detto settembre, e invece...
RispondiEliminaa proposito di predilezioni, ho prenotato "Il bambino che sbagliava le parolacce"... :-))
RispondiEliminaBuona lettura!!!! (E poi fammi sapere...) :)
EliminaAh, che libro meraviglioso. Il mio preferito di Calvino!
RispondiEliminaCiao, Silvia! un caro saluto:-)
RispondiEliminaLo lessi da ragazzina, mi piacque molto. Dovrei comprarlo, anzi, ricomprarlo, giacché rimase vittima di quei prestiti che mai furono restituiti.
RispondiEliminaRiprenditi, cara gemellina! Buone letture e buona domenica.
RispondiEliminaIo invece l'ho letto abbastanza tardi; Calvino qui come non mai lavora di cesello. Grazie per gli auguri, mi incoraggiano! :-)
RispondiEliminaFinito di leggere giusto qualche settimana fa. Un libro davvero meraviglioso, "Le città invisibili", ricco di spunti e di inventiva. E poi, come per ogni altro libro di Calvino, è scritto benissimo, per cui diventa un piacere leggerlo indipendentemente dalla "trama".
RispondiEliminaQuando leggo Calvino ho l'impressione che l'autore mi stia accanto e mi sussurri in modo discreto le parole del libro. La sua sensibilità e la sua intelligenza sono tali da renderlo "presente" in quel suo modo sornione e nello stesso tempo fraterno.
RispondiElimina:-)