Mi occupavo molto del piccolo gatto. D'altronde non era affatto piccolo, era cresciuto parecchio e aveva i muscoli ben sviluppati. il pelo lucido testimoniava la sua buona salute e i baffi si rizzavano folti e superbi. Era completamente diverso dalla madre, impetuoso, bisognoso d'affetto e sempre pronto a divertirsi. Aveva una vera passione per la commedia, con le parti principali sempre identiche: predatore infuriato, orribile e terrificante; gattino cucciolo, mansueto, derelitto e da compatire; pensatore riflessivo distaccato dalla vita quotidiana ( una parte che gli riusciva solo pochi minuti ), e gatto profondamente offeso, ferito nell'orgoglio maschile. Io ero tutto il suo pubblico;
Marlen Haushofer, La parete, ed. e/o
traduzione di Ingrid Harbeck
illustrazione di Satoko Watanabe |
Attraverso una metafora teatrale, una descrizione magistrale di questi misteriosi felini. :)
RispondiEliminaSì, pur rischiando di dare un'idea distorta del romanzo"La parete" ( è alquanto drammatico )ho riportato questo passo proprio per il motivo che hai messo in evidenza tu.
RispondiEliminaGrazie Luz, buona serata!
Bello trovare qui "La parete" e la Haushofer che, come sai, sono un libro e un'autrice di cui mi sono occupato e che amo particolarmente.
RispondiEliminaE bello anche avere colto, come hai fatto, questo momento affettuoso e poetico in un romanzo che, come dici, "è alquanto drammatico" ma che, quando si sofferma a parlare degli animali, si apre a questi momenti di pace.
Un carissimo saluto
Raffaele
Dopo aver letto la tua recensione, ho ordinato "La mansarda" e "La parete". In attesa del primo, ho letto il secondo che ho trovato avvincente e interessante anche sotto il punto di vista letterario. E' straordinaria la capacità della Haushofer di tenere alta la tensione pur con quel poco che si mette a disposizione, visto l'intrecci essenziale, così come il sistema dei personaggi. Ti ringrazio per avermi fatto conoscere questa autrice!
RispondiEliminaCari saluti:-)
Sono contento che "La parete" ti sia piaciuto. E' davvero un romanzo straordinario, proprio per quella sua essenzialità, così intensa emotivamente e così piena di pathos e di umanità. E sono anche contento di aver fatto da tramite tra te e l'Haushofer, una scrittrice che meriterebbe ben altra attenzione di quella che ha e ha avuto.
EliminaUn grande saluto e buona lettura dell' Haushofer e non solo.
Ciao
Raffaele
Grazie, Raffaele! A presto :-)
RispondiEliminaAnch'io, come Raffaele, non capisco come mai questa autrice sia così trascurata. Quando ho letto La parete non riuscivo a staccarmi dalle pagine da quanto mi sentivo coinvolta... Mi piacerebbe leggere anche La mansarda, spero ne parlerai nei prossimi articoli :-)
RispondiEliminaAnch'io non riuscivo a interrompere la lettura del romanzo e mi ero posta e mi pongo lo stesso interrogativo tuo e di Raffaele a proposito della notorietà di questa grande narratrice. Il mondo editoriale fa scelte spesso incomprensibili ( eufemismo :-)
RispondiEliminaHo ordinato "La mansarda" un bel po' di tempo fa; spero davvero che sia rimasta una copia per me ma inizio a non crederci più
:-)
Potrebbe essere un'idea quella di fare un salto in biblioteca... qualche volta ci trovo degli autori che oggi(purtroppo) non vengono più ristampati.
EliminaSì, hai ragione! Se solo potessi muovermi.. ( ho subito un'operazione alla caviglia e sono bloccata a casa! )
RispondiElimina:-)