- Quell'uccello, - diceva, - potrebbe benissimo avere duecento anni, Hawkins...quasi tutti vivono tantissimo; e se qualcuno ha visto più misfatti, deve essere il diavolo in persona. Ha navigato con England, il grande capitano England, il pirata. E' stato in Madagascar, a Malabar, in Suriname, a Providence, e a Portobello. Era là quando ripescarono quelle disgraziate navi al Plate. E' là che ha imparato a dire "Pezzi da otto" e c'è poco da meravigliarsi; ce n'erano trecentocinquantamila, Hawkins! Era all'arrembaggio del Viceroy of Indies fuori da Goa; e a guardarlo si potrebbe pensare che sia giovanissimo. Invece ne ha respirata di polvere da sparo... non è vero, Capitano? - Pronti a virare, - urlava il pappagallo. - Ah, è un bel furbo davvero, - diceva il cuoco, e gli dava dello zucchero che tirava fuori dalla tasca, allora l'uccello becchettava le sbarre e si metteva a bestemmiare, con una malvagità difficile da credere. - Ecco, - aggiungeva allora John, - non si può toccare la pece e non sporcarsi, ragazzo.
R.L.Stevenson, L' isola del tesoro
Stevenson iniziò a scrivere L'isola del tesoro in un giorno di pioggia. Lloyd, il figlio dodicenne della donna che lo scrittore aveva sposato, si annoiava, così Robert Luis prese a tracciare su un foglio i contorni di un'isola. Mentre dipingeva con gli acquerelli la vegetazione e i rilievi, l'ispirazione lo portò a lasciare i pennelli e a prendere la penna... Continuò così per due settimane, scrivendo un capitolo al giorno che leggeva a Lloyd. Fu il ragazzo a ordinare "Niente donne nella storia! ".
Piccolo aneddoto personale su "L'isola del tesoro"
RispondiEliminaL'immagine che ho scelto, come icona del mio blog, è tratta da una delle tavole che N. C. Wyeth, il più grande illustratore di Stevenson, dipinse nel 1911 per illustrare l' "Isola del tesoro", e che sono riprodotte nell 'edizione Adelphi del 1990, curata da Lodovico Terzi.
Bella la ricostruzione dell'ispirazione che mosse Stevenson da cui si comprende come accadde che fantasia e avventura fossero per Stevenson alla base dell'"Isola del Tesoro", come è lo stesso Stevenson a dirci per bocca del suo alter ego, Jim Hawkins, il protagonista narratore:
"Seduto accanto al fuoco nella stanza della governante, approdai all'isola, con la fantasia, da ogni possibile direzione" (cap.7 pg.68)
Mi ero chiesta, sai, a cosa potesse essere legata l'immagine. Grazie per la rivelazione e per il tuo intervento qui:-)
RispondiEliminaSono stata anni fa in Scozia e ho visitato il museo degli scrittori. C'era una sezione dedicata a R.L.S.; ricordo di essere rimasta colpita
da tanti oggetti legati al suo quotidiano ma, a distanza di tempo, ho memoria solo dei suoi stivali ( immagino calzasse almeno un 48... :-)
Stevenson doveva essere un uomo buono e generoso, oltre che un grande narratore. Ricordi gli onori che gli sono stati tributati dagli indigeni dell'isola in cui è morto?
Si, doveva essere un uomo buono e generoso ma anche molto irrequieto, visto quello che ha scritto e la vita "movimentata", soprattutto negli ultimi anni, che ha fatto; ma anche la morte che ha avuto, visto che è morto a soli "44 anni, stramazzando a terra dopo aver stappato una bottiglia del suo Borgogna preferito e aver gridato d'improvviso alla moglie: "Che mi succede? Cos'è questa stranezza? E' cambiata la mia faccia?"" (S. Veronesi - "Che mi succede? E' cambiata la mia faccia?" - dalla prefazione a: R.L.Stevenson - "Lo strano caso del dottor Jakyll e del signor Hyde" - Corriere della Sera -I grandi romanzi - p.11).
RispondiEliminaForse anche questo colpì quegli indigeni che gli tributarono quegli onori.
Un caro saluto e una buona giornata.
Raffaele