martedì 6 ottobre 2020

Possibilità

Illustrazione di Quint Buchholz


I personaggi non nascono da un corpo materno come gli esseri umani, bensì da una situazione, da una frase, da una metafora, contenente come in un guscio una possibilità umana fondamentale che l'autore pensa nessuno abbia mai scoperto o sulla quale ritiene nessuno abbia mai detto qualcosa di essenziale.Ma non si dice forse che un autore non può parlare che di se stesso?
Guardare impotenti nel cortile, senza sapere che cosa fare; sentire l'ostinato brontolio della propria pancia nell'attimo dell'esaltazione amorosa; tradire e non potersi fermare sulla bella strada dei tradimenti; alzare il pugno nel corteo della Grande Marcia; esibire il proprio umorismo davanti ai microfoni nascosti della polizia; tutte queste situazioni le ho conosciute e vissute io stesso, e tuttavia da nessuna di esse è sorto un personaggio che sia me stesso col mio curriculum vitae. I personaggi del mio romanzo sono le mie proprie possibilità che non si sono realizzate. Per questo voglio bene a tutti allo stesso modo e tutti allo stesso modo mi spaventano: ciascuno di essi ha superato un confine che io ho solo aggirato. E' proprio questo confine superato (il confine oltre il quale finisce il mio io) che mi attrae. Al di là di esso incomincia il mistero sul quale il romanzo si interroga. Un romanzo non è una confessione dell'autore, ma un'esplorazione di ciò che è la vita umana nella trappola che il mondo è diventato.

Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, ed. Adelphi
Traduzione di Giuseppe Dierna
 

6 commenti:

  1. Questo libro che hai scelto ha fatto storia. Confesso che se non fosse stato per Renzo Arbore (che lo citava nel suo programma "Quelli della Notte") non lo avrei mai scoperto ed è un libro che a modo suo ha fatto epoca. Molto bella la foto che hai scelto, veramente molto bella.
    Un salutone

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  2. Sebbene sia della tua stessa generazione, ho letto il romanzo più famoso di Kundera solo recentemente. Provo sentimenti contrastanti verso questo romanzo. Ho trovato abbassa faticosa la prima parte, forse perché mi innervosiva un po’ il modo in cui Kundera descrive Tereza e il modo con cui la fa interagire con il protagonista maschile, Andando avanti nella lettura, mi sono invece riconciliata con l’sutore e ho trovato molti psssi degni di interesse, come quello che ho riportato nel post.
    :-)

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    1. Beh, anch'io ho trovato che non è un libro facile. Però indubbiamente l'autore ha una sua bravura
      Un salutone

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  3. Ammiro i romanzieri che sanno scrivere qualcosa che non è una confessione dell'autore. Non tanto in senso biografico - non presenterei mai il mio curriculum vitae né mi interessa tanto quello degli altri; ma nel senso delle esperienze: come fai a immaginarti le esperienze di qualcuno che non sia tu? O al limite qualcuno che conosci molto molto bene. Non capisco cosa voglia dire "le mie proprie possibilità che non si sono realizzate". Se sono le tue possibilità, si sarebbero realizzate più o meno come quelle che si sono realizzate; se invece sono diverse al punto di poterci fondare un personaggio diverso da te, non erano tue possibilità. Deve esserci una particolare capacità di immaginazione all'opera, che io non riesco neanche a immaginarmi.
    Con Kundera ha avuto (anch'io in tempi relativamente recenti) la stessa tua reazione. Dovrei rileggere.
    Si annuncia una bella giornata autunnale. Come va a scuola?

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  4. Poni una questione rilevante a cui non so dare una risposta anche perché con la scrittura non mi sono mai cimentata. Non so come possa un autore prospettare un modo d'essere che non sia nelle sue corde. In effetti riconosciamo e capiamo solo ciò che conosciamo. Magari una buona dose di empatia e di apertura e curiosità verso gli altri potrebbero aiutare, chi sa!
    A scuola siamo tutti già un po' stanchi ma più per il lavoro in sé per le pratiche burocratiche da espletare e per procedure da eseguire in caso di segnalazione di casi. E poi la mascherina... Le mie, all'interno, sono tinte di rossetto..
    Penso che tu possa tirare il classico sospiro di sollievo per quanto quest'anno non ti è toccato di vedere e vivere a scuola.:-) ( Forse l'anno prossimo portò tirarlo anche io )

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  5. Questo romanzo sai che mi tocca nel vivo, non sono quindi capace di dare un commento oggettivo. Il passo che hai scelto va a toccare le corde della scrittura, altro tema che mi è molto caro. Non posso far altro che ringraziarti per avermi fatto rileggere questo passaggio meraviglioso associato ad un'immagine stupenda😘

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