Ricordo: da giorni, in città, si
anelava ad un poco di pioggia da cui si sperava qualche sollievo al
caldo anticipato. Io non m'ero neppure accorto di quel caldo. Quella
sera il cielo aveva cominciato a coprirsi di leggere nubi bianche, di
quelle da cui il popolo spera la pioggia abbondante, ma una grande
luna s'avanzava nel cielo intensamente azzurro dov'era ancora
limpido, una di quelle lune dalle guance gonfie che lo stesso popolo
crede capaci di mangiare le nubi. Era infatti evidente che là
dov'essa toccava, scioglieva e nettava.
Molto poetico il racconto, mi piace. Hai scelto una bella foto con i velieri in cielo sulle nuvole
RispondiEliminaUn salutone
subito dopo viene il discorso del bacio della luna, che a dire la verità io non ho mai capito (è la prima passeggiata col futuro cognato Guido). Questa immagine è molto bella, ma Svevo è un grande scrittore e basta aspettare qualche pagina per trovare cose belle e profonde.
Elimina