giovedì 16 aprile 2020

La luna che mangia le nuvole


Ricordo: da giorni, in città, si anelava ad un poco di pioggia da cui si sperava qualche sollievo al caldo anticipato. Io non m'ero neppure accorto di quel caldo. Quella sera il cielo aveva cominciato a coprirsi di leggere nubi bianche, di quelle da cui il popolo spera la pioggia abbondante, ma una grande luna s'avanzava nel cielo intensamente azzurro dov'era ancora limpido, una di quelle lune dalle guance gonfie che lo stesso popolo crede capaci di mangiare le nubi. Era infatti evidente che là dov'essa toccava, scioglieva e nettava.

(Italo Svevo, La coscienza di Zeno, cap.5, pag.170 ed. Dall'Oglio 1976)

 
(St. Nicholas magazine, 1891)
 

2 commenti:

  1. Molto poetico il racconto, mi piace. Hai scelto una bella foto con i velieri in cielo sulle nuvole
    Un salutone

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    1. subito dopo viene il discorso del bacio della luna, che a dire la verità io non ho mai capito (è la prima passeggiata col futuro cognato Guido). Questa immagine è molto bella, ma Svevo è un grande scrittore e basta aspettare qualche pagina per trovare cose belle e profonde.

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