lunedì 5 dicembre 2022

Il suono dell'abete rosso


 

illustrazione di Stefano Mancuso
"All'inizio di ogni storia c'è una pianta", osserva Stefano Mancuso, l'agronomo autore della raccolta di racconti  La pianta del mondo. E come poteva non essere altrimenti, visto che " noi animali rappresentiamo soltanto un misero 0,3% della biomassa, mentre le piante l'85% (...). Questo pianeta è un mondo verde, è il pianeta delle piante. Non è possibile raccontarne una storia senza incappare nei suoi abitanti più numerosi. (...) Sono dappertutto e le loro avventure si intersecano inevitabilmente alle nostre".

Nel IV dei racconto de La pianta del mondo, è l'abete rosso ad essere protagonista e la sua vicenda si lega a quella dei più famosi liutai: Stradivari, Amati , Guarneri del Gesù. E' dall'abete rosso che questi liutai hanno ricavato le tavole armoniche dei violini più esclusivi realizzati tra il XVI e il XVIII secolo. E' stato l'abete rosso a produrre il cosiddetto "legno di risonanza", in particolare  l'abete che cresceva in una località ad alta quota del Trentino. Il legno di abete rosso poteva garantire, grazie ai suoi minuscoli canali resiniferi, divenuti cavi all'interno con la stagionatura, la perfetta conduzione del suono. Gli abeti rossi deputati a divenire "piante da musica" hanno avuto bisogno di crescere a una notevole altitudine, su terreni poveri e su versanti esposti a Nord. Tutte queste condizioni ne hanno rallentato la crescita e la hanno resa regolare, garantendo un tronco privo di torsioni o nodi. Sono queste le principali variabili che hanno reso l'abete rosso idoneo a essere utilizzato per le tavole armoniche di grande pregio. Anche l'età della pianta si è rivelata un requisito fondamentale. Stradivari si avvaleva di legni ricavati da alberi vecchi anche duecento anni. I grandi liutai sapevano scegliere l'albero giusto e ricavare da questo certamente più di un violino. Il segreto del suono dei più pregiati strumenti ad arco di qualche secolo fa risiede essenzialmente nella individuazione sapiente di legni dalla struttura compatta e con anelli di accrescimento denotanti una crescita lenta e regolare. Bello pensare che i suoni più limpidi provengano da alberi cresciuti in alta montagna , più vicini  al cielo.

Storia, arte, biologia si intrecciano nei tanti racconti de La pianta del mondo e questa interconnessione rende la lettura avvincente e piacevolissima.

7 commenti:

  1. Che piacevole lettura! Grazie per la condivisione.

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  2. Se non hai ancora letto niente di Stefano Mancuso, ti consiglio di iniziare. Ti piacerà :-)
    Giacinta

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  3. Di Stefano Mancuso ho letto qualcosa, lo conosco più che altro per le sue apparizioni in TV e devo dire che ne ho molta stima.

    In tutti i casi molto bello e piacevole anche per me leggere questo post. Come molto bella la parte dedicata ai legni da scegliere per i preziosi violini per cui l'Italia è conosciuta nel mondo.

    Un salutone e alla prossima

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  4. Qualche anno fa ho visitato il Museo del violino a Cremona e ho visto e ascoltato il suono degli strumenti musicali di pregio di cui parla Mancuso nel suo racconto. Sono così importanti e così dotati di personalità che hanno persino un nome proprio:-)
    Cari saluti e a presto!

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  5. Si! E' un libro che ti consiglio! :-)

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  6. L'anonimo sono io, Giacinta. ( Oggi il mio account fa le bizze )

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