mercoledì 13 gennaio 2021

- Si fa una gran fatica a sbocciare, - mi disse ridendo il fiore

                                                                                 



- Si fa una gran fatica a sbocciare, -

mi disse ridendo il fiore;

e fa fatica il seme a germogliare,

è una fatica che costa dolore.

Il rischio poi è di farti calpestare,

o di finire sottoterra a marcire,

invece di fiorire sulle aiuole.

E' un rischio che si corre ed è da fare,

ma io voglio ritornarmene a dormire.

Nel fiero sonno io voglio sognare,                                                           

voglio sognare che posso anch'io fiorire,

voglio fiorire e poi rinascere e morire,

e che i miei frutti sian dolci da mangiare.     


da "Stagioni" di Giuliano Bovo    


                                                                


      


illustrazione di Grandville )







14 commenti:

  1. Sono rime di Giuliano!
    Grazie e cari saluti a te.

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  2. Belle, veramente molto belle queste parole che parlano di quanto difficile, a volte, crescere e realizzarsi.
    Un salutone

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  3. Sì, Giuliano ha scritto rime bellissime; sapeva dare forma con le parole al suo fine sentire.
    Grazie e un affettuoso saluto

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  4. Passavo solo per dirti che sono tornato in pianta stabile sul blog
    Un salutone

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  5. L'ineluttabilità della Natura, atteggiamento filosofico e senso del dovere, caratteristiche che dovremmo prendere ad esempio.

    Apparentemente lieve, questa poesia è molto profonda e coinvolgente.
    Grazie di averla postata, gemellina.

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    1. Si, solo apparentemente lieve, come molti scritti dolceamari di Giuliano.
      Grazie a te gemellina!

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  6. "Nasce l'uomo a fatica, ed è rischio di morte il nascimento..."
    Nonostante il rischio, Giuliano suggerisce di accettare la vita come compito e forse "destino", anche se si preferirebbe che tutto fosse un "sogno"...
    Molto vero e profondo. Per lo meno io condivido.
    Grazie per aver postato questa poesia.

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  7. Sì Leopardi, ma anche Shakespeare e Svevo,tre autori molto amati da Giuliano.
    Trovo splendido l’ultimo verso perché allude, tutto sommato, all’arte, alla creazione e al conforto che può dare a chi ne fruisca.

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  8. "... e che i miei frutti sian dolci da mangiare"
    Accettare e donare come solo la natura a fare

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  9. Avevo parlato con Giulisno degli ultimi versi di questa sua composizione. Mi aveva detto che gli facevano pensare al modo di Gongora o di Calderon , quindi il tema del sogno si intreccia a quello della creazione...

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  10. Avevi ragione, valeva davvero la pena leggerla. Scritta da chi conosce il senso profondo delle cose e del sentire

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